In questo articolo vi presentiamo alcuni tra i migliori esempi di bilancio di sostenibilità in Italia. Buone pratiche da cui prendere esempio, preparati da aziende che condividono lo stesso obiettivo: fare business in modo sostenibile per l’ambiente, le persone, la comunità.

Certo, i risultati in termini di:

  • Valori degli impatti misurati;
  • Area geografica di riferimento;
  • Numero di persone che beneficiano degli investimenti in sostenibilità;

potranno variare in funzione delle dimensioni dell’azienda. Il nostro obiettivo, però, è presentare esempi di bilancio di sostenibilità da cui tutti possano trarre ispirazione: dalle piccole imprese alle grandi multinazionali.

1. Il bilancio di sostenibilità Lavazza

Per la multinazionale italiana del caffè essere sostenibile non è una novità dell’ultimo minuto. I primi progetti per tutelare i produttori, infatti, risalgono ai primi anni 2000, e già dal 2015 l’azienda comunica il suo impegno a tutto campo nel report di sostenibilità.

Seguendo le evoluzioni più recenti, il bilancio di sostenibilità Lavazza identifica i suoi temi chiave nelle 5 p dello sviluppo sostenibile e, più nello specifico, nell’Agenda 2030 dell’ONU. Tra le priorità:

  • Parità e uguaglianza di genere: il gruppo sta pianificando azioni e investimenti per raggiungere il traguardo del 40% di donne in posizioni manageriali entro il 2030. Altri programmi riguardano gli investimenti a vantaggio della formazione e dell’imprenditoria femminile nelle comunità produttrici. Infine, a inizio 2023 Lavazza ha ottenuto il primo livello della certificazione EDGE per l’uguaglianza di genere in Italia.
  • Crescita economica e condizioni di lavoro dignitose: l’impegno per promuovere una cultura del lavoro etica e sostenibile interessa tutta la catena di fornitura e commercializzazione del caffè: una visione di filiera che è la costante del bilancio di sostenibilità Lavazza. Per questo, l’azienda promuove progetti per promuovere la nascita di nuove imprese nelle comunità produttrici, ma si impegna anche a promuovere progetti di formazione per i giovani in diversi paesi in cui ha sede.
  • Consumo e produzione responsabili e sostenibilità ambientale. Dall’uso delle risorse energetiche fino allo studio di nuovi metodi di gestione dei rifiuti e packaging sostenibile, Lavazza opera per ridurre costantemente le emissioni nocive.

Lavazza è una delle prime grandi aziende che si sono impegnate a comunicare i propri investimenti per la sostenibilità: come biglietto da visita verso consumatori, partner e investitori, ma anche come strumento efficace per diffondere un nuovo modo di fare business a livello globale.

2. Il bilancio di sostenibilità di Cantine Ferrari

Parlando di sostenibilità nel settore vitivinicolo, uno degli esempi di bilancio di sostenibilità più recenti è quello di Cantine Ferrari. L’azienda trentina ha iniziato a preparare il proprio bilancio di sostenibilità solo in tempi recenti: il primo è stato pubblicato nel 2021.

Si è trattato, però, di un inizio col botto: il primo bilancio di sostenibilità di Cantine Ferrari, infatti, ha ricevuto il Premio Bilancio di Sostenibilità, promosso nel 2022 da Corriere della Sera, Bologna Business School e Aiccon.

Il secondo bilancio di sostenibilità, presentato a novembre 2022, mette in luce i principali risultati ottenuti dalla nota casa vitivinicola:

  • Neutralità nelle emissioni di anidride carbonica: la cosiddetta Carbon Neutrality. Gli investimenti sono partiti nel 2010, con l’installazione di un parco fotovoltaico a cui sono seguiti interventi mirati di efficientemente energetico degli edifici e dei dipartimenti di produzione e lavorazione. In più, l’azienda ha acquistato crediti di carbonio, per raggiungere la piena neutralità
  • Certificazione biologica e Biodiversity Friend dei vigneti di proprietà. Nel 2014, Ferrari ha anche adottato uno specifico protocollo a cui hanno aderito tutti i viticoltori che conferiscono all’azienda la propria produzione.
  • Attenzione al talento e alle risorse interne: ogni anno le ore di formazione per i collaboratori aumentano, così come le iniziative per rafggiungere il target “zero infortuni”.
  • Sostenibilità di filiera: nel 2022 l’azienda ha completato la mappatura di sostenibilità dei fornitori e nel 2023 si prepara a definire standard socio-ambientali per valutare la sostenibilità della catena di fornitura.
  • Iniziative per la comunità: eventi e campagne per promuovere il bere sostenibile

Uno degli aspetti più rilevanti del Bilancio di sostenibilità Ferrari è la definizione di un percorso progressivo. Dal 2021 al 2023, infatti, l’azienda ha individuato obiettivi precisi da ottenere, migliorando anno dopo anno le proprie performance di sostenibilità.

3. Il bilancio di sostenibilità OVS

OVS è l’azienda da prendere a modello per quanto riguarda la sostenibilità nel settore della moda. Il gruppo, anche nel 2022, si è confermato l’impresa più sostenibile del comparto, con la percentuale del 78% negli indici di sostenibilità del Fashion Transparency Index.

Anche nel caso del brand italiano, la sostenibilità si declina su più dimensioni:

  • Sostenibilità ambientale: tra i progetti più rappresentativi, la proposta di materiali innovativi e rispettosi dell’ambiente, come l’eco-denim, o la scelta di fibre da materiale riciclato o di fibre naturali certificate OEKO-Tex. Diverse anche le iniziative per garantire la sostenibilità di filiera, ad esempio attraverso una selezione accurata dei fornitori, scelti tra aziende che adottano a loro volta comportamenti sostenibili.
  • Sostenibilità sociale: OVS promuove progetti di sviluppo economico e sociale nelle comunità più svantaggiate dei paesi da dove provengono le materie prime utilizzate per la produzione. Ad esempio, in Bangladesh, il brand ha coinvolto i fornitori in progetti per aumentare i salari, adeguandoli alle condizioni di vita del paese. Inoltre, OVS collabora con Save the Children organizzando raccolte fondi a sostegno dei bambini in condizioni di povertà economica ed educativa.
  • Sostenibilità di governance: sono molte le attività che coinvolgono i dipendenti del gruppo, con investimenti per promuoverne il benessere, la crescita professionale e l’equilibrio tra vita privata e lavoro. Tra queste, le iniziative per azzerare la disparità di salario tra uomini e donne (il cosiddetto “gender pay gap”), le pratiche di lavoro agile, i programmi di sviluppo della leadership e la formazione rivolta ai dipendenti che stanno per diventare genitori o che hanno a carico familiari non autosufficienti.

Una delle caratteristiche che differenziano gli investimenti di OVS rispetto a quelli di altre imprese è il coinvolgimento diretto dei clienti. Che vengono chiamati, ad esempio, a contribuire all’economia circolare conferendo gli abiti usati ai negozi a marchio OVS. O che sono invitati a scegliere se utilizzare una shopper (pur in carta riciclata e certificata) o a servirsi di borse proprie.

Ogni azione di OVS per la sostenibilità è monitorata costantemente, grazie ai criteri della GRI – Global Reporting Initiative: lo standard più utilizzato al mondo per la valutazione degli impatti di sostenibilità. Una sezione del bilancio di sostenibilità OVS è dedicata proprio a comparare gli impatti raggiunti con gli standard GRI.

4. Il bilancio di sostenibilità di Alce Nero

Anche Alce Nero ha pubblicato solo in tempi recentissimi il primo bilancio di sostenibilità. La notizia può sorprendere, se pensate che Alce Nero è da sempre tra le aziende di riferimento per l’agricoltura biologica, entrando nel carrello della spesa sostenibile di oltre quattro milioni di famiglie italiane.

L’evento di presentazione del primo bilancio di sostenibilità Alce Nero si è tenuto a maggio 2022. Rispettando lo stile di comunicazione del brand, l’appuntamento si è aperto con una domanda provocatoria: “Il biologico è sostenibile?”. La risposta è sì, secondo Alce Nero, che da anni fa del brand activism una bandiera.

Riassumendo, il bilancio di sostenibilità di Alce Nero ruota attorno a quattro pilastri:

  • Business responsabile: mantenere l’aderenza tra i valori del marchio e i prodotti offerti, anche nelle relazioni di filiera. Nessun greenwashing per l’azienda marchigiana, che considera la coerenza come un’elemento irrinunciabile.
  • Valore distribuito: garantire la qualità dei prodotti per ogni segmento di clientela, dai prodotti per l’infanzia ai bisogni quotidiani della famiglia. Questo obiettivo passa anche per un sistema distributivo multicanale, dalla GDO alle farmacie, passando per l’online.
  • Rapporti con gli stakeholder: coinvolgere clienti, collaboratori, soci e produttori in azioni di riduzione degli impatti ambientali. Un obiettivo  da raggiungere attraverso iniziative di formazione e partnariati.
  • Cultura del cibo: sviluppare una maggiore consapevolezza del biologico e delle sue caratteristiche, consolidando i rapporti con il territorio di produzione e promuovendo l’informazione al consumatore.

Alce Nero è da tempo considerata tra i migliori esempi di aziende sostenibili in Italia : la pubblicazione del bilancio di sostenibilità è solo l’ultimo tassello del percorso.

5. Il bilancio di sostenibilità D’Orica

Vi presentiamo ora il caso di D’Orica, uno tra gli esempi di bilancio di sostenibilità sviluppato da un’impresa di dimensioni più ridotte. Il brand appartiene al distretto orafo di Vicenza e opera in un settore dal forte impatto ambientale.

Se consideriamo anche solo le attività estrattive e minerarie e il sistema di logistica e trasporto collegato al comparto orafo, la portata di tale impatto è evidente. D’Orica se ne è resa conto fin dai primissimi anni di attività. Per questo, promuove da sempre iniziative per la sostenibilità di filiera: ad esempio, tutto l’oro che D’Orica utilizza per la produzione dei suoi gioielli proviene da fonti certificate e da miniere gestite in modo sostenibile.

L’attenzione per la sostenibilità, tuttavia, comprende anche altri progetti, rivolti in particolare alla comunità locale. Ad esempio:

  • Iniziative di flessibilità oraria che agevolano i dipendenti;
  • Progetti sul territorio in collaborazione con scuole e istituti professionali;
  • Crescita costante della percentuale del fabbisogno energetico coperta da fonti di energia rinnovabile;
  • Investimenti per migliorare la sicurezza, la salubrità e il comfort dei luoghi di lavoro.

Due tra le caratteristiche distintive di D’Orica sono particolarmente rilevanti in tema di green marketing e impegno per la sostenibilità. La prima ha a che fare con la scelta di diventare sia società benefit che B corp: un duplice riconoscimento, certificato anche da B Lab, l’ente che rilascia la certificazione B Corp a livello internazionale.

La seconda, invece, riguarda la strategia di comunicazione di D’Orica in tema di sostenibilità: l’azienda ha trasformato la struttura del proprio sito wer rendendolo una vera a propria vetrina del suo impegno per la sostenibilità. Con cifre e dati chiari e visibili, dalla misurazione degli impatti ai report di sostenibilità annuali scaricabili direttamente dal sito.

6. Il bilancio di sostenibilità Mapei

Tra gli esempi di bilancio di sostenibilità migliori c’è anche quello di Mapei, leader italiano nel settore dei prodotti chimici per l’edilizia. A dirlo è anche il Sole 24 ore, che inserisce l’azienda tra le 200 aziende più attente all’ambiente nel nostro paese.

L’impegno per la sostenibilità di Mapei ha come riferimento sei dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU:

  • Comfort e salute: un tema che riguarda non solo la tutela di clienti e collaboratori, ma anche la ricerca e sviluppo. Con un’attenzione sempre maggiore a materiali, sostanze utilizzate, soluzioni abitative.
  • Educazione alla sostenibilità, attraverso corsi di formazione, laboratori e seminari rivolti a dipendenti, clienti e fornitori.
  • Innovazione di prodotto, per offrire soluzioni sempre migliori per l’edilizia, rispettando l’ambiente. Per questo, ogni prodotto MAPEI ha la propria dichiarazione ambientale, frutto di un calcolo preciso dell’impatto ambientale con un metodo basato sull’analisi del ciclo di vita del prodotto.
  • Ediliza sostenibile. L’azienda aderisce al protocollo LEED v4.1 – Leadership in Energy and Environmental Design. Inoltre, mette a disposizione dei progettisti il portfolio P.A.S.S, una serie di documenti per verificare la conformità dei prodotti Mapei agli standard di LEED v4.1.
  • Economia circolare, con investimenti per recuperare e riutilizzare i rifiuti e promuovere l’uso di materiali riciclati nelle formulazioni.
  • Riduzione degli impatti di processo e prodotto, attraverso una valutazione basata, come detto, sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA).

L’azione dell’azienda è quindi a tutto tondo, e interessa, ancora una volta, tutte le dimensioni della sostenibilità: la sostenibilità ambientale, le relazioni e la governance, l’inclusione e la promozione sociale.

Gli esempi che ti abbiamo proposto raccontano i bilanci di sostenibilità di sei imprese italiane e il loro impegno per le persone, il pianeta e i territori. La tua azienda predispone il bilancio di sostenibilità? Se la risposta è sì, entra nella community di Green marketing Italia e rendilo visibile a tutti!

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