Fare la spesa in modo sostenibile è un’abitudine quotidiana che può ridurre in modo significativo l’impatto dei tuoi consumi sull’ambiente. In questo articolo ti proponiamo alcuni semplici suggerimenti per rendere i tuoi acquisti più green.

Spesa sostenibile: cos’è

Lo abbiamo già visto quando abbiamo parlato di che cos’è il green marketing: i consumatori indirizzano sempre di più le loro scelte d’acquisto verso prodotti e servizi sostenibili.

Anche fare la spesa ogni giorno, dal supermercato alla bottega, può diventare una scelta a favore dell’ambiente, delle persone e della comunità. Detto in altri termini: puoi diminuire l’impatto ambientale della tua spesa, anche con pochi accorgimenti.

Parliamo proprio di questo quando proviamo a dare una definizione di spesa sostenibile. Una spesa che:

  • Rispetta la stagionalità dei prodotti e sceglie produzioni locali: in questo modo si riducono le emissioni in fase di trasporto e non solo;
  • Riduce, per quanto possibile, l’uso di imballaggi in plastica o cartone;
  • Fa attenzione anche all’impatto di ciò che mangiamo sulla salute;
  • Evita gli sprechi.

Una ricerca recente pubblicata da Nielsen nel 2022 rileva che per oltre la metà degli italiani la sostenibilità negli acquisti quotidiani sia più importante rispetto ai due anni precedenti. Inoltre, il 79% degli intervistati indica che i brand sono i maggiori responsabili della mancata sostenibilità.

Eppure, quasi un terzo degli italiani (28%) ritiene che sia difficile fare la spesa in modo sostenibile e sfrutta l’e-commerce per renderlo più agevole. Il valore dei prodotti sostenibili inseriti nel carrello degli e-commerce è maggiore:

  • 20,4% rispetto al 15,7% del canale tradizionale per i prodotti biologici;
  • 9,8% rispetto al 7,8% del canale offline per i prodotti a marchio FSC.

Ma come fare a rendere la spesa più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle persone, lungo tutta la filiera, dal produttore al consumatore? Qui sotto ti proponiamo alcuni suggerimenti da seguire.

1. Leggi bene l’etichetta

Una rondine non fa primavera e un’etichetta con su scritto “bio” o “organico” non fa un prodotto sostenibile. Ne abbiamo già parlato nel nostro articolo sugli esempi di greenwashing: non basta affermare qualcosa se non ci sono dati e riscontri a sostenere l’affermazione.

Di conseguenza, quando leggi l’etichetta:

  • Fai attenzione allo stabilimento di produzione: quanta strada ha percorso quel prodotto per arrivare fino a te?
  • Guarda la lista degli ingredienti: anche ridurre gli zuccheri, i grassi e il sale presenti nella tua dieta è un atto di sostenibilità. Sì, perché sostenibilità è anche attenzione alla salute e al benessere: a cominciare dal tuo e da quello della tua famiglia.
  • Tieni presente le indicazioni su come smaltire correttamente l’imballaggio. Dal primo gennaio 2023, infatti, sono entrate in vigore le nuove norme sull’etichettatura ambientale, che obbligano le aziende a indicare le modalità d’uso e riuso del packaging e le istruzioni per smaltirlo correttamente.

Sono piccoli accorgimenti, ma servono a rendere la tua spesa più sostenibile, anche facendo attenzione alla filiera produzione – consumo.

2. Compra prodotti di stagione

Stagionalità = sostenibilità. Acquistare prodotti di stagione significa ridurre in modo significativo le emissioni di CO2. Di solito quando si fa riferimento a questo tema si tende a considerare le emissioni inquinanti emesse in fase di trasporto, per portare i prodotti da dove sono effettivamente prodotti in base alla stagionalità al luogo di consumo. Le fragole coltivate in Israele che arrivano sulle nostre tavole a dicembre sono un esempio chiaro, in questo senso.

Anche i prodotti coltivati localmente in serra fuori stagione, però, hanno un impatto ambientale significativo. Basti pensare ai consumi energetici e alle emissioni di CO2 di questo tipo di coltivazioni, anche solo per il riscaldamento delle serre.

Il metodo della valutazione del ciclo di vita (Life cycle assessment) considera tutte le fasi della filiera di produzione di frutta e verdura, dalla coltivazione al trasporto finale, per determinarne l’impatto ambientale. In base a questi dati, è stato rilevato che l’alimentazione umana è responsabile di oltre un quarto delle emissioni a livello globale. In più, i dati mostrano che frutta e verdura hanno un impatto da 10 a 50 volte minore rispetto ai prodotti derivati da animali.

Acquistare frutta e verdura di stagione e ridurre il consumo di alimenti di origine animale, di conseguenza, rende la tua spesa più sostenibile. Anche dal punto di vista della salute: i prodotti stagionali, infatti, sono più ricchi di vitamine e nutrienti.

3. Scegli prodotti locali

Preferire prodotti locali ha un impatto sulle emissioni di CO2 in fase di trasporto, certo. La distanza percorsa dalla sede di produzione alla tua tavola è minore, e di conseguenza diminuiscono le emissioni nocive legate soprattutto al trasporto su strada.

Privilegiare le produzioni locali, soprattutto quando provengono da piccoli produttori, ha anche un impatto sulla sostenibilità sociale. Scegliendo prodotti a km zero o comunque che provengono dalle zone vicine, infatti, generi occupazione, favorisci lo sviluppo economico, promuovi la formazione e l’impiego dei giovani.

Come vedremo tra poco, l’impatto positivo sulla sostenibilità è ancora maggiore se decidi di acquistare direttamente dal produttore. Infatti, l’intero valore del tuo acquisto va a chi produce, senza i passaggi di filiera che aumentano i costi e spesso riducono i guadagni del produttore e di chi lavora per lui.

4. Acquista prodotti sfusi

L’impatto sull’ambiente degli imballaggi, soprattutto in plastica ma anche in cartone, rimane significativo: anche nel caso di prodotti in plastica riciclata e di cartone prodotto in modo sostenibile.

Una buona scelta per diminuire tale impatto è l’acquisto di prodotti sfusi. In questo modo, infatti:

  • Puoi riutilizzare contenitori in plastica, vetro o cartone portati da casa tua;
  • Riduci la produzione di imballaggi, di qualsiasi genere;
  • Promuovi il riutilizzo dei vecchi contenitori: alcuni di questi, come il vetro, sono riutilizzabili anche più volte.

Diversi supermercati ormai propongono una sezione dedicata ai prodotti sfusi: di conseguenza, potrai sceglierli anche nei luoghi dove fai acquisti tutti i giorni.

Però, se vuoi rendere la tua spesa ancora più sostenibile, prova a rivolgerti alle piccole botteghe che offrono prodotti sfusi sul tuo territorio. Questo tipo di realtà, infatti, propone prodotti sfusi che arrivano direttamente da aziende locali: con un impatto ambientale ancor più ridotto.

5. Evita gli sprechi

Quando fai la spesa, evita di acquistare grandi quantità di prodotti facilmente deperibili. Se alimenti come pasta e riso, infatti, possono essere tenuti in casa anche per molto tempo dopo l’acquisto, altri prodotti come la frutta, la verdura e i latticini hanno una data di scadenza molto più breve. Di conseguenza, potresti correre il rischio di farli andare a male o di farli marcire e dovresti buttarli via.

Si tratta di considerare la cosiddetta shelf-life, ossia il tempo massimo che intercorre tra la produzione e il consumo dell’alimento, senza che vi siano rischi per la salute umana. In questo caso, vanno considerate le diciture presenti sull’etichetta:

  • Da consumarsi entro il significa che il prodotto va obbligatoriamente consumato entro la data di scadenza: trascorso tale termine, non è più sicuro.
  • Da consumarsi preferibilmente entro il sta ad indicare che il prodotto è sicuro anche se consumato dopo la data di scadenza, e comunque prima possibile. L’alimento potrebbe perdere le proprie qualità organolettiche distintive, ma comunque non è dannoso per la salute.

Ancora una volta, sicurezza del consumatore e sostenibilità ambientale si integrano: attenzione alla salute e meno risorse sprecate.

6. Aderisci ai GAS – Gruppi di Acquisto Solidale

I gruppi di acquisto solidale sono gruppi di persone che si uniscono per acquistare prodotti alimentari (o di altro genere) direttamente dal produttore. Di conseguenza:

  • Acquistano solo prodotti di stagione;
  • Garantiscono al produttore di ricevere l’intero compenso e al consumatore di comprare a prezzi inferiori rispetto a quelli della GDO – Grande Distribuzione Organizzata;
  • Favoriscono la crescita economica sostenibile del territorio.

Secondi i dati presenti sul sito della Regione Emilia Romagna, dove i GAS sono una realtà consolidata, questo tipo di organizzazione cresce al ritmo del 50-60% all’anno. I GAS sono sempre più diffusi a livello locale: scegliere di farne parte vuol dire prestare attenzione a diversi elementi di sostenibilità.

Le opportunità per rendere la tua spesa più sostenibile sono diverse. Come abbiamo detto, si comincia sempre con poco: anche prestare più attenzione a solo uno o due degli elementi di cui abbiamo parlato vuol dire migliorare la sostenibilità dei tuoi consumi quotidiani.