Cos’è la certificazione EDGE

La Certificazione EDGE è lo standard più diffuso per valutare la situazione in tema di uguaglianza di genere all’interno di imprese e organizzazioni. L’acronimo EDGE, infatti, sta per Economic Dividends for Gender Equality.

La certificazione e le metodologie di rilevazione collegate sono state proposte per la prima volta nel 2011, durante l’incontro annuale del World Economic Forum. A introdurla, la Edge Certified Foundation, una fondazione svizzera nata per promuovere la parità di genere all’interno di imprese e organizzazioni.

Oggi la fondazione vigila sul rispetto dei criteri previsti per ottenere la Certificazione EDGE ed è affiancata da una propria società di consulenza. Questo secondo soggetto assiste operativamente le imprese, con l’obiettivo di prepararle a sostenere l’audit necessario per acquisire la certificazione e di aiutarle a proseguire nel percorso, anche dopo essersi certificate.

Nei diversi paesi del mondo operano organismi accreditati che lavorano con le imprese per guidarle nel percorso di certificazione. Allo stesso modo, società di audit specializzate verificano il rispetto dei criteri previsti e rilasciano la certificazione. La valutazione dello stato dell’arte, dell’efficacia dei progetti in corso e dei progressi ottenuti in tema di uguaglianza di genere nelle imprese fa riferimento a una procedura precisa e a indicatori definiti. Il processo è continuo si articola in diverse fasi:

  • Autovalutazione online: attraverso un questionario sul web, l’impresa può autovalutare la propria situazio
  • Raccolta dati e prima valutazione: attraverso interviste alla direzione dell’impresa, questionari proposti ai dipendenti e analisi dei dati, gli esperti esaminano lo stato dell’arte.
  • Raccomandazioni e definizione di un piano d’azione: il team che accompagna l’azienda, sulla base dei risultati dell’analisi, formula un piano d’azione per migliorare le performance dell’impresa.
  • Certificazione: una volta stabilito il piano d’azione, l’azienda viene certificata, secondo il proprio livello di rispondenza ai criteri previsti. A seconda del livello raggiunto, l’impresa è considerata all’inizio del percorso (livello “Edge Assess), ad uno stadio più avanzato (“EDGE Move“) o tra le imprese che soddisfano tutti gli indicatori legati alla certificazione (livello “EDGE lead“).
  • Monitoraggio: nell’arco di due anni, gli esperti affiancano l’azienda nel monitoraggio dei risultati derivanti dall’applicazione del piano di azione. Poi ripropongono la certificazione, ad un livello più avanzato.

Una caratteristica importante della certificazione EDGE, dunque, è la progressività. Come per tutte le certificazioni, si tratta di un percorso continuo da un livello al successivo, con l’obiettivo di far crescere l’azienda attraverso performance via via migliori.

I criteri di valutazione

Ma quali sono gli ambiti concreti su cui si concentra la Certificazione EDGE? La valutazione della situazione delle imprese si concentra su quattro aspetti:

  • bilanciamento di genere: non stiamo parlando solo di numeri, ma anche di ruoli. Garantire il bilanciamento di genere nelle imprese significa vigilare sull’equilibrio tra la presenza di uomini e donne in azienda, certo. Ma anche prevedere un’equa distribuzione delle posizioni, in tutti i dipartimenti e a tutti i livelli aziendali tra uomini e donne. Il tema della scarsa presenza di donne nelle posizioni di vertice è direttamente collegato a questo primo criterio.
  • equità salariale: stessa retribuzione per ruoli analoghi. Il problema del gender pay gap, ossia del divario salariale tra uomini e donne, continua ad essere evidente. Secondo i dati diffusi dalla Commissione UE a inizio 2021, nell’Unione Europea le donne guadagnano ancora il 13% in meno rispetto ai colleghi maschi che hanno lo stesso ruolo.
  • efficacia delle strategie, delle politiche e delle azioni sviluppate per promuovere una crescita professionale equa. Questo criterio riguarda diversi ambiti della vita aziendale: ricerca, selezione e assunzione del personale, avanzamento di carriera e sviluppo della leadership, formazione continua dei dipendenti. Tra i temi collegati, anche le misure per consentire un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata: lavoro flessibile, smart working, misure a sostegno di dipendenti che devono occuparsi di figli, genitori anziani, soggetti fragili in famiglia.
  • presenza di pratiche per combattere ogni forma di discriminazione in azienda e promuovere la diversità, vista come fonte di ricchezza e opportunità di sviluppo per l’impresa.

Per ciascuno degli aspetti considerati, la Certificazione EDGE prevede un set specifico di indicatori. La presenza di indicatori puntuali e differenziati permette di approfondire l’analisi e di renderla più concreta e verificabile. Ѐ anche un modo per aiutare a definire il piano d’azione, individuando in maniera precisa gli ambiti in cui l’azienda deve investire per migliorare le proprie performance.

Certificazione EDGE: esempi 

A livello globale, diverse imprese si sono impegnate per ottenere la certificazione EDGE, dal 2011 in poi. Nel database della Edge Certified Foundation al momento sono registrate circa 120 aziende e organizzazioni certificate.

La grande maggioranza di queste appartiene al settore finanziario e bancario; seguono le aziende del settore ICT e le imprese che operano nell’ambito delle materie prime. Tra i grandi nomi del panorama internazionale:

  • L’Oreal, nelle diverse realtà nazionali che operano in ciascun paese.
  • Ikea, da sempre attiva nell’ambito della sostenibilità, come abbiamo già descritto in uno degli ultimi articoli.
  • La compagnia bancaria, finanziaria e assicurativa Allianz.

Nel nostro paese, le imprese che hanno ottenuto la Certificazione EDGE sono quattro, tutte appartenenti al settore finanziario o assicurativo: UniCredit, Allianz, Euler Hermes, Ardian Italy.

Consideriamo allora due casi italiani, che hanno dedicato ampio spazio alla certificazione ottenuta, anche sui media:

  • Allianz Partner Italia ha acquisito la certificazione nel 2019, raggiungendo il livello EDGE Move nel 2019. Attualmente, il 54,8% dei dipendenti dell’azienda sono donne. Se si considerano i ruoli manageriali, le donne occupano il 43,5% dei ruoli disponibili. Per le posizioni di top management, la percentuale scende di poco, al 42,9%. Tra i criteri che l’azienda monitora in modo particolare ci sono la parità salariale e l’equo avanzamento di carriera.
  • UniCredit ha ottenuto la certificazione EDGE in Italia, Germania e Austria. Tra le politiche portate avanti dalla multinazionale del settore bancario: si segnalano: non discriminazione nelle assunzioni e nelle promozioni all’interno del gruppo, parità di retribuzione, iniziative di formazione alla leadership destinate specialmente alle donne, programmi di mentoring, incentivi agli uomini che scelgono di fruire del congedo di paternità.

Anche le iniziative in tema di welfare, promozione della diversità e uguaglianza di genere fanno parte del percorso di green marketing che un’azienda può decidere di intraprendere. Vuoi saperne di più? Contatta il team di Green Marketing Italia.