Dal 2021 il Sole 24 ore, in collaborazione con Statista, promuove Leader della sostenibilità, il censimento delle aziende italiane green, arrivato nel 2023 al secondo anno. Come è andata l’ultima edizione del 2022? Ve lo raccontiamo in questo articolo, presentandovi anche alcuni esempi di aziende sostenibili in Italia, suddivise per settore.

Aziende Green Italiane: la classifica del Sole 24 Ore

La seconda edizione del censimento sulle aziende italiane più green ha registrato significativi progressi nelle valutazioni. Nel 2021, infatti, il voto medio delle imprese coinvolte era stato di 63,8 punti su 100: appena sopra la sufficienza.

Quest’anno le aziende censite, invece, hanno fatto registrare significativi progressi: il punteggio medio raggiunto è stato infatti di 75,7 punti. L’esame, inoltre, ha messo in evidenza che le aziende italiane sono tra le migliori in Europa per quanto riguarda i criteri ESG . Tali criteri misurano:

  • La sostenibilità ambientale, intesa come le politiche e gli investimenti aziendali per tutelare il pianeta e le sue risorse.
  • La sostenibilità sociale, che misura l’impegno di un impresa a favore della comunità in cui opera: a livello mondiale, per le grandi multinazionali, o in aree più ristrette, per le imprese più piccole.
  • La sostenibilità di governance: gestione delle relazioni interne ed esterne, politiche per lo sviluppo professionale dei collaboratori e per la conciliazione vita – lavoro, trasparenza nella rendicontazione economica e di bilancio e nella comunicaizone.

Secondo Nino Tronchetti Provera, fondatore di Ambienta, la ragione di questo mutamento è facilmente comprensibile e dettata da considerazioni di competitività e di posizionamento, oltre che etiche. Solo le aziende leader nella sostenibilità, infatti, sono in grado di resistere alle crisi globali, come quella causata dalla pandemia da Covid-19 o dai recenti conflitti geopolitici.

Il report del Sole 24 Ore e di Statista ha identificato le 200 aziende italiane più green e sostenibili grazie a un’analisi complessa. Le fasi principali sono state:

  • Identificazione delle aziende tra 1500 imprese, selezionate secondo precisi requisiti.
  • Screening preliminare dei bilanci di sostenibilità e delle comunicazioni di settore delle aziende.
  • Analisi dettagliata e valutazione dei dati raccolti. Tra gli indicatori misurati nel corso dell’analisi ci sono il volume dei rifiuti gestiti, le emissioni di CO2 registrate, l’uso di energie rinnovabili, la percentuale di donne in posizioni di leadership, la presenza di disabili e la valutazione del loro ruolo in azienda, la stabilità finanziaria e le politiche e gli investimenti in innovazione.

La classifica dei leader della sostenibilità stilata alla fine dell’analisi, non è ordinata per punteggio, ma in ordine alfabetico. Le aziende sono state suddivise poi in diversi settori. Ecco alcuni degli ambiti individuati e alcune delle aziende inserite nella lista.

Le aziende green italiane nel settore della moda

Non è la prima volta che parliamo di moda sostenibile: per questo non ci stupisce che tra le aziende italiane leader nel settore del green fashion e della sostenibilità ci sia OVS. Il gruppo lavora da anni in questa direzione, tanto da riconfermarsi numero uno nel settore a livello mondiale per quel che riguarda la trasparenza nella comunicazione di sostenibilità. Anche nel 2022, infatti, OVS è al primo posto nel Fashion Transparency Index.

Anche tra i brand dell’alta moda italiana figurano diverse aziende sostenibili. Un esempio? La maison Armani, che nel 2022 ha lanciato il sito “Armani / Values”, dedicato all’impegno del brand per la sostenibilità. Un sito vetrina, ma con le idee molto precise su cosa dire e come dirlo: presentando in sintesi numeri, progetti e impegni per il futuro. Ad esempio:

  • Ridurre del 50% le emissioni di gas serra rispetto al 2019 entro il 2030;
  • Introdurre il 25% di materie ad impatto ambientale ridotto entro il 2025;
  • Incrementare fino al 90% i fornitori selezionati secondo criteri di performance ambientale e di sostenibilità.

Altri nomi presenti in classifica includono altre dieci aziende, tra cui Calzedonia, Prada, Piquadro, Geox e altre.

Le imprese sostenibili in Italia nel comparto alimentare

Tra i settori più rappresentati in classifica c’è anche quello del Food & Beverage. Nella lista, tra le aziende italiane più green e sostenibili troviamo anche il Gruppo Barilla, di cui abbiamo già parlato. Tra gli ambiti in cui l’azienda si impegna maggiormente ci sono la selezione delle materie prime: privilegiando quelle prodotte secondo metodi di coltivazione sostenibili per l’ambiente e che assicurano l’equa remunerazione degli agricoltori.

Notevole anche l’impegno per promuovere la sana alimentazione, in collaborazione con scuole, enti pubblici, associazioni e professionisti della ristorazione. Una rete di partenariati che è una costante nel modo in cui Barilla intende la sostenibilità.

Un approccio condiviso anche da Lavazza, che nel proprio bilancio di sostenibilità mette in evidenza i progetti realizzati a favore delle comunità di produttori. Anche se la vera novità è il Lavazza Manifesto per promuovere la diversità e l’inclusione: il primo passo di un progetto per rendere Lavazza una tra le aziende più inclusive e aperte alla diversità in Italia.

Anche le aziende che producono olio d’oliva sono ben rappresentate in classifica: tra di loro Monini, Farchioni, e Fratelli Carli. Quest’ultima azienda, produttrice del famoso Olio Carli, è la prima società produttiva italiana ad aver ottenuto la certificazione B Corp, già nel 2014.

Le aziende green italiane nel settore bancario

Quando si parla di sostenibilità, l’analisi delle aziende nel settore assicurativo e bancario è sempre piuttosto complessa. Perché? Perché si tratta di società che, per loro natura, gestiscono rapporti estremamente complessi. Società finanziarie e assicurazioni, infatti, non definiscono solo i propri orientamenti strategici nel campo della sostenibilità, ma anche quelli delle imprese, degli enti e dei progetti che scelgono di finanziare o su cui decidono di investire.

Resta il fatto che, tra le aziende più sostenibili al mondo secondo il Corporate Knights’ Global 100 Index, ci sono solo due aziende italiane ed entrambe sono gruppi bancari. Stiamo parlando di Unicredit e Intesa Sanpaolo: che, ovviamente, sono presenti anche nella classifica stilata dal Sole 24 Ore.

In particolare, Intesa Sanpaolo ha stilato un piano d’azione a breve, medio e lungo termine in cui identifica traguardi da raggiungere entro il 2025, il  2030 o il 2050. Ad esempio:

  • Compensare al 100% le emissioni di C02 derivanti dalla propria attività bancaria entro il 2023, e quelle legate agli asset di portafoglio e assicurativi entro il 2050.
  • Sostenere progetti di housing sociale, con l’obiettivo di creare 30mila nuovi posti letto entro il 2025;
  • Sostenere la transizione verde e lo sviluppo delle comunità locali con investimenti per 115 miliardi di euro, sempre entro il 2025.

In classifica, però, ci sono anche istituti bancari, assicurativi e finanziari di dimensioni minori: alcuni anche con vocazione primaria locale. Ѐ il caso, ad esempio, di Credem – Credito Emiliano, che si è dotata di un regolamento di gruppo di sostenibilità ed è stato il primo istituto bancario a sottoscrivere le linee guida per i diritti umani del World Business Council for Sustainable Development.

Le imprese sostenibili in Italia nel settore energetico

Un altro comparto in cui la sostenibilità è di casa in Italia, almeno secondo la classifica stilata dal Sole 24 ore e da Statista, è il settore energetico. Le aziende e i gruppi presenti in lista sono ben 22 su 200: quasi una su nove.

Tra le aziende green italiane del comparto c’è anche ENI, il primo gruppo energetico del nostro paese. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando ENI è stata protagonista di uno dei casi di greenwashing di cui si è discusso di più, in Italia e non solo. Oggi il colosso dell’energia moltiplica le iniziative per la sostenibilità e la transizione ecologica. Tra i pilastri del modello di sostenibilità ENI:

  • La buona governance, definita dal gruppo come “eccellenza operativa“: tutela della salute, formazione, rispetto dei diritti e governance efficace dal punto di vista finanziario e della trasparenza.
  • La neutralità completa nelle emissioni di anidride carbonica dei processi e nei prodotti entro il 2050, in linea con gli obiettivi europei. Un risultato ambizioso, soprattutto considerando il settore in cui il gruppo lavora.
  • La promozione dello sviluppo locale sostenibile nei paesi in cui ENI opera, attraverso programmi per lo sviluppo locale. Tali programmi sono portati avanti con organizzazioni e attori riconosciuti a livello internazionale, per renderli del tutto coerenti con gli obiettivi e con le 5 p di Agenda 2030.

Per il 2023 il censimento del Sole 24 Ore ha già aperto il bando di candidatura per le imprese. Tra i requisiti da soddisfare, anche la condivisione dei propri bilanci di sostenibilità, redatti secondo gli standard GRI, e il rispetto dei criteri di onorabilità.

Anche la tua impresa comunica il proprio impegno per la sostenibilità? Se vuoi farlo in modo ancora più efficace, contattaci: il team di Green Marketing Italia è a tua disposizione.