Il gruppo bancario e finanziario Intesa Sanpaolo ha attivato politiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance riconosciute a livello internazionale. Tanto da essere inclusa nella lista del  Corporate Knights’ Global 100 Index, la classifica annuale delle cento imprese più sostenibili al mondo.

Intesa Sanpaolo e la sostenibilità

L’impegno di Intesa Sanpaolo per la sostenibilità continua da diversi anni. Oggi, però, in un contesto globale sempre più attento al rispetto per il pianeta, ai valori etici e all’inclusione sociale, la banca italiana diversifica e approfondisce le attività legate al tema.

Anche in questo caso, come in molti altri esempi virtuosi, la sostenibilità riguarda le relazioni con attori differenti. A confermarlo è Elena Flor, responsabile ESG e sostenibilità di Intesa Sanpaolo. Riprendendo le sue parole, la banca si impegna ad attivare azioni concrete e comportamenti “attenti alle esigenze di chi si relaziona con noi”.

Attraverso queste iniziative, il gruppo si pone diversi obiettivi a medio e lungo termine:

  • Intesa Sanpaolo intende diventare una realtà che riesce a eliminare o compensare al 100% le emissioni di CO2 nell’ambiente derivate dalla propria attività bancaria entro il 2030. Per il 2050, l’obiettivo è ancora più ambizioso: il gruppo si propone infatti di arrivare a zero emissioni anche per le attività legate a portafogli prestiti e investimenti, asset management e attività assicurativa.
  • Per quanto riguarda l’attenzione alle persone, altro tema chiave per la sostenibilità, Intesa Sanpaolo è attiva per prevenire o mitigare le possibili violazioni dei diritti umani legati alla propria attività in tutti i paesi in cui opera. Questo aspetto include anche le politiche di welfare e conciliazione vita – lavoro per i propri collaboratori, con indicatori precisi e il monitoraggio del rispetto del proprio codice etico da parte di un ente esterno.
  • Promuovere le pratiche di sostenibilità anche per i propri fornitori. Ben 10.058 di questi sono iscritti al supplier gate, il portale attraverso cui Intesa Sanpaolo seleziona i fornitori sulla base di criteri tecnici, requisiti economici finanziari e valutazioni di tipo etico. Il numero è quasi raddoppiato rispetto al 2019: tra i criteri di valutazione adottati, tutela dell’ambiente, rispetto dei diritti umani e relazioni con i lavoratori.

Le azioni che il gruppo bancario e finanziario si impegna a portare avanti per promuovere la sostenibilità sono inserite nel Piano d’Impresa 2020 – 2025 di Intesa Sanpaolo. Un impegno che si traduce in risorse:  115 miliardi di euro per iniziative rivolte alle comunità e alla transizione verde, quasi  500 milioni di euro per sostenere le persone più fragili, oltre 100 milioni di alberi piantati in cinque anni.

Attività e progetti di Intesa Sanpaolo per la sostenibilità

Le aree di azione previste dal Piano d’Impresa del gruppo Intesa Sanpaolo sono sei:

  • Sostegno alla transizione ESG;
  • Investimenti per l’ambiente e il clima;
  • Promozione dell’innovazione tecnologica;
  • Inclusione finanziaria e sostegno a imprese e contesto produttivo;
  • Iniziative rivolte al sociale e alla cultura;
  • Impegno a favore delle persone.

Per quanto riguarda il tema della transizione ESG, stiamo parlando di un argomento chiave per il settore bancario e finanziario. In questo ambito Intesa Sanpaolo mette a disposizione 76 miliardi di euro a sostegno del Green Deal Europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano per progetti di transizione ecologica, green economy ed economia circolare.

In più, il gruppo offre alle imprese clienti plafond di risorse per finanziare gli investimenti per la transizione sostenibile delle aziende, prodotti finanziari dedicati e formazione in ambito ESG. Nel 2022 (dati primo semestre) ad, esempio, sono stati erogati finanziamenti a valere sul nuovo plafond Green Economy per 933 milioni di euro. Con il progetto Laboratorio ESG, inoltre, il gruppo organizza seminari, incontri e iniziative per educare le PMI alla sostenibilità.

Degli investimenti della banca per l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico abbiamo già parlato. Gli sforzi per raggiungere il target zero emissioni nel 2022 hanno portato Intesa Sanpaolo a ridurre la quantità di CO2 emessa in atmosfera del 15% rispetto all’anno precedente. Inoltre, il 90% dell’energia che alimenta le attività del gruppo è prodotta da fonti rinnovabili e il risparmio di carta ha superato le mille tonnellate, grazie a un uso più consapevole delle risorse.

Considerando invece le azioni rivolte all’innovazione, il gruppo bancario investe per aumentare la copertura e le funzionalità dei servizi erogati per via digitale, ad esempio tramite app e sito web. Un investimento che fa parte delle attività del gruppo per favorire la multicanalità a vantaggio di clienti e partner. Il centro per l’innovazione di Intesa Sanpaolo sta lavorando per promuovere progetti con focus su sostenibilità, economia circolare e modelli di business e previsione data drivenInfine, la banca ha lanciato nuove misure di finanziamento e assistenza tecnica alle start up ad alto potenziale: tra queste, il programma Up2Stars, un bando dedicato con quattro uscite annuali, ognuna dedicata ad un tema specifico.

Anche il tema dell’inclusione finanziaria trova spazio nel Piano d’Impresa 2020 – 2025. In particolare, attraverso misure di finanziamento e sostegno a favore di persone vulnerabili o con problemi di accesso al credito, realtà del terzo settore. Sono comprese nel programma anche i finanziamenti a progetti di rigenerazione urbana.

Intesa Sanpaolo attua azioni di sostegno al sistema produttivo e famiglie, con 55 miliardi erogati a a famiglie e Piccole Medie Imprese nel 2021. Nello stesso anno, attraverso misure di assistenza tecnica e credito, 10mila aziende hanno risanato la loro situazione finanziaria.

La banca è impegnata anche in programmi di assistenza alle fasce più deboli della popolazione, alla comunità, ai giovani e alla cultura. Tra gli obiettivi del Piano d’Impresa 2020 – 2025:

  • Risorse per 50 milioni di euro per distribuire 5,8 milioni di pasti, creare 30mila nuovi posti letto tramite progetti di housing sociale e interventi analoghi, consegnare a chi ne ha bisogno 73mila medicine e 35mila indumenti.
  • Prosecuzione del programma Giovani Lavoro. A metà 2022 sono stati formati 2.600 giovani con iniziative di formazione professionalizzante.
  • Creare nuovi musei, come forma di sostegno alla cultura: due sono già stati aperti a Roma e Milano nel 2022.

Come altre grandi aziende italiane, tra cui OVS e Lavazza, anche il gruppo Intesa Sanpaolo dedica particolare attenzione allo sviluppo personale e professionale di dipendenti e collaboratori, all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità. Anche in questo caso risultati e obiettivi sono identificati in modo preciso.

  • 4,6 milioni di ore di formazione erogate a metà 2022;
  • 39% di donne in posizioni direzionali;
  • 100 talenti formati e 200 in formazione nell’ambito dell’iniziativa International Talent Program;
  • Accompagnamento al reinserimento di persone assenti per lunghi periodi, per diverse cause;
  • Valutazione di 3mila manager con criteri legati alla valorizzazione del talento femminile;
  • Certificazione UNI ISO 45001 in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Le azioni sviluppate da Intesa Sanpaolo per promuovere la sostenibilità sono costantemente monitorate con indicatori precisi. Il gruppo redige anche il report di sostenibilità annuale , secondo indici rigorosi e procedure che comportano anche audit esterni e verifiche puntuali.

Risultati e riconoscimenti

Gli investimenti, la misurazione su più fronti e il monitoraggio continuo degli indicatori hanno portato il Gruppo Intesa Sanpaolo a ottenere importanti riconoscimenti in tema di sostenibilità.

Tra questi, l’inclusione come buona pratica in alcuni dei principali indici di sostenibilità a livello internazionale. Ad esempio:

  • Gli indici europei e globali di sostenibilità Dow Jones curati da Standard & Poor’s. Il punteggio medio nel settore di appartenenza è di 46, ma Intesa Sanpaolo raggiunge gli 81 punti.
  • Due degli indici FTSE4Good, un gruppo di indici azionari che promuove gli investimenti in società che operano secondo criteri di responsabilità e etica condivisi a livello mondiale. Nello specifico, la valutazione e il successivo rating sono definiti facendo riferimento a informazioni pubbliche. In questo caso, Intesa Sanpaolo raggiunge il punteggio di 79 su 100.
  • Gli indici MSCI ESG, ricavati valutando gli elementi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance di 8.500 società. Il gruppo bancario italiano mantiene dal 2016 il rating massimo di tripla A.
  • La lista Climate Change sviluppata da CDP, l’organizzazione internazionale no profit che assiste imprese e enti pubblici a rendere noti e diffondere i propri risultati per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Intesa Sanpaolo è inserita come unica banca italiana nella Climate Change “A List” che comprende 283 società in tutto il mondo.

Gli indici di sostenibilità per cui il gruppo ottiene un ottimo punteggio sono molti di più. Nel sito corporate è pubblicata la lista completa.

Il caso di studio di Intesa Sanpaolo è interessante per più motivi. Per prima cosa, le dimensioni della sostenibilità sono diverse, valutate in modo preciso e costantemente monitorate. In secondo luogo, stiamo parlando di un settore come quello bancario, assicurativo e finanziario: le cui attività hanno un impatto esteso anche sulle strategie e sugli investimenti green di imprese, enti pubblici e famiglie.

Anche il modo in cui Intesa Sanpaolo comunica la propria sostenibilità online e offline è articolato e multicanale: eventi, iniziative formative, sponsorizzazioni. Ma anche video, pubblicazioni digitali tecniche e divulgative, esperienze interattive e campagne mirate sui social network. Una strategia di green marketing, informazione e comunicazione a più livelli, a seconda del target di riferimento: i clienti, le imprese, il grande pubblico, gli investitori.

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