Cos’è la certificazione ISO 26000 e a chi interessa? Ad un numero sempre maggiore di realtà, dal momento che questa norma detta le linee guida per le aziende che vogliono impegnarsi per la responsabilità sociale d’impresa. In questo articolo ti spiegheremo meglio di cosa si tratta e quali sono gli ambiti di applicazione e i vantaggi della certificazione ISO 26000 per la tua impresa.

Certificazione ISO 26000: cos’è

Per capire meglio cos’è la certificazione ISO 26000 partiamo dalle basi. La norma ISO 26000 è un quadro di riferimento che dà una definizione condivisa di responsabilità sociale d’impresa e fornisce delle linee guida operative alle aziende che intendono investire in questo ambito.

La norma tecnica applicabile come standard internazionale è stata pubblicata il primo novembre 2010. Dal punto di vista dei contenuti, ISO 26000 è strutturata in due sezioni:

  • Una sezione che propone contenuti formativo – didattici: definizioni di base, rapporto tra responsabilità sociale d’impresa e obiettivi di sviluppo sostenibile , principi guida per chi vuole gestire in modo responsabile le proprie attività d’impresa.
  • Una componente applicativa. Questa seconda parte richiede alle imprese che vogliono conformarsi ai suoi principi di porre in essere procedure per realizzarli concretamente e per monitorare i risultati ottenuti.

Un buon punto di partenza per capire in che ambito si muovono le aziende che intendono operare secondo i principi della ISO 26000 è proprio la definizione di RSI – Responsabilità Sociale di Impresa. La RSI indica la presa di coscienza da parte di un’azienda dell’impatto che le sue attività hanno sul pianeta, sulle persone e sulla comunità. A questa fase, segue l’adozione di comportamenti etici che:

  • contribuiscano allo sviluppo sostenibile, nelle sue diverse declinazioni;
  • siano coerenti con le norme nazionali e internazionali;
  • siano condivisi, applicati e monitorati all’interno dell’azienda secondo procedure specifiche.

Come vedremo nel prossimo paragrafo, gli ambiti di applicazione della certificazione ISO 26000 sono diversi. Se la tua azienda vuole aderire ai principi guida menzionati, però, deve impegnarsi a monitorarli tutti. L’obiettivo è doppio: valutare la situazione esistente e individuare le aree da migliorare, intraprendendo un percorso coerente in tal senso.

Ambiti di applicazione

Comprendere in modo concreto cos’è la norma ISO 26000, allora, significa considerare i diversi ambiti in cui può applicarsi. Secondo lo standard condiviso a livello internazionale, le aree da considerare sono sette:

  1. Impegno a render conto: un’azienda che opera secondo i principi della ISO 26000 si impegna a render conto a tutti i soggetti rilevanti con cui entra in contatto delle conseguenze della propria attività. Questo significa anche porre rimedio a eventuali danni e individuare azioni di prevenzione che possano evitarli.
  2. Trasparenza: il principio di trasparenza invita l’impresa a dichiarare, comunicare e diffondere informazioni in merito alle proprie attività di responsabilità sociale d’impresa. Il report di sostenibilità è fondamentale in questo senso, perché presenta in un unico documento le azioni sviluppate, i risultati raggiunti, i criteri di monitoraggio e misurazione adottati e le attività per il coinvolgimento degli stakeholder.
  3. Comportamento etico: le imprese che vogliono operare secondo la certificazione ISO 26000 quasi sempre definiscono un codice etico di riferimento. Un documento che vale non solo per dipendenti e collaboratori, ma anche per i fornitori esterni. In questo modo, infatti, l’azienda opera per prevenire comportamenti illegali, poco responsabili o nocivi per l’ambiente o le persone lungo l’intera catena di fornitura.
  4. Rispetto degli interessi degli attori rilevanti per l’azienda: un’impresa che opera secondo i principi della RSI si impegna a prendere in considerazione le richieste e gli interessi di tutti gli attori con cui ha a che fare. Si tratta dei cosiddetti stakeholder, con caratteristiche, potere di influenza e interessi differenti. Costruire un rapporto equilibrato con ciascuno di essi vuol dire anche capire in che misura la loro azione, rapportata all’attività dell’azienda, impatta sull’ambiente e sulle persone.
  5. Principio di legalità: un’azienda etica deve poter dimostrare, in ogni momento, di essere pienamente in regola con gli adempimenti legislativi e normativi.
  6. Rispetto delle norme internazionali di comportamento: collegato al punto precedente, ne trasferisce l’ambito di applicazione al contesto internazionale. Ovviamente, l’ampiezza di applicazione del principio dipende dall’estensione dell’attività aziendale.
  7. Diritti umani: l’impresa si impegna a promuovere nella propria attività e nelle relazioni con gli stakeholder il rispetto dei diritti umani. Tra questi: non-discriminazione, uguaglianza di genere, contrattazione collettiva, rifiuto del lavoro minorile e forzato, libertà di associazione, rispetto delle popolazioni locali.

Per ognuna delle aree elencate, l’azienda che opera secondo i principi della Responsabilità Sociale d’Impresa si impegna a sviluppare procedure definite. L’obiettivo è consentire l’adozione sistematica di comportamenti conformi ai principi della RSI e il monitoraggio delle azioni sviluppate e dei risultati ottenuti.

I vantaggi della certificazione ISO 26000 per le imprese

Qualsiasi impresa o organizzazione economica può scegliere di agire in conformità alle prescrizioni della norma ISO 26000. In tal caso, può decidere di certificarsi, anche se la certificazione non è considerata obbligatoria dallo standard internazionale di riferimento.

In Italia come in altri paesi, esistono diversi enti che assistono le aziende pronte a intraprendere questo processo. Molti di essi, però, preferiscono non parlare di certificazione, ma di valutazione o, usando il termine inglese, assessment. Perché? Proprio perché l’applicazione della norma è del tutto volontaria, mentre il concetto stesso di certificazione rimanda ad un obbligo formale: in altre parole, a un adempimento necessario perché una situazione sia riconosciuta.

Molte imprese, però, hanno scelto di ottenere la certificazione, o comunque la conferma da parte di un ente terzo, del fatto che esse operino secondo i principi della ISO 26000. I vantaggi, infatti, sono più di uno:

  • Miglior posizionamento rispetto ai competitor in termini di immagine e reputazione.
  • Capacità di attrarre consumatori e clienti che – sempre più spesso – scelgono i prodotti e i servizi da acquistare anche in base a considerazioni etiche, sociali o green.
  • Condivisione forte dei valori aziendali da parte di management, dipendenti e collaboratori e miglioramento delle relazioni interne. I dipendenti stessi, in quest’ottica, potranno agire come brand ambassador a favore dell’azienda.
  • Sviluppo di azioni di employer branding, per attrarre risorse umane competenti e motivate.
  • Diminuzione del turnover aziendale.
  • Presentazione a investitori e partner di business di risultati misurabili che certifichino la buona gestione dell’azienda. In questo modo, l’impresa stessa diventa un buon asset su cui investire, anche finanziariamente.
  • Miglioramento delle performance economiche e di gestione.

Come abbiamo detto più volte, anche in altri articoli, investire nella sostenibilità, considerata nelle sue diverse dimensioni, paga. La certificazione ISO 26000, però, non è l’unico strumento attivabile per le aziende che vogliono impegnarsi in questo senso.

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