Cantina Pizzolato è un’impresa vitivinicola della provincia di Treviso che e ha scelto la sostenibilità a tutto tondo. Dalla scelta dei metodi di coltivazione all’imbottigliamento, l’azienda di Villorba ha deciso di portare avanti investimenti e scelte all’insegna del rispetto per l’ambiente, welfare e inclusione.

Una scelta importante, soprattuto per un’impresa che coltiva oltre 270 ettari di terreno, produce quasi 9 milioni di bottiglie l’anno ed esporta in tutto il mondo.

Viticoltura sostenibile: l’esperienza di Cantina Pizzolato

La definizione di sostenibilità parla chiaro: per usare le parole di Gro Harlem Brundtland, essere sostenibili significa “soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. 

Ѐ proprio questa la filosofia che Cantina Pizzolato ha deciso di adottare. Prendendosi cura dell’ambiente, sviluppando relazioni di filiera virtuose, prestando attenzione al benessere dei propri dipendenti e al territorio.

Questa scelta si sviluppa in ogni fase della produzione, dal vigneto alla cantina:

  • I vigneti dell’azienda trevigiana sono certificati biologici e vegan, perché coltivati senza l’uso di sostanze o prodotti di origine animale. Tra le pratiche applicate, l’utilizzo di atomizzatori e macchinari che permettono di recuperare i residui inquinanti di zolfo e rame. Anche il riuso è una delle attività portate avanti nel vigneto: i vinaccioli, ad esempio, servono come materia prima per grappe e olio. Infine, Cantina Pizzolato partecipa a progetti di sostenibilità per ottenere vitigni più resistenti alle malattie, potenziandone le difese naturali e riducendo i trattamenti.
  • La struttura della cantina è realizzata interamente in legno di faggio certificato PEFC che arriva dai boschi del vicino Cansiglio. Le attività in cantina sono alimentate da 570 pannelli fotovoltaici, installati sul tetto. I parametri di sostenibilità, e qualità sono monitorati in laboratorio, per garantire il rispetto dei criteri richiesti dalle certificazioni aziendali. Cantina Pizzolato gestisce anche la fase di imbottigliamento secondo buone pratiche di sostenibilità. Ad esempio, recuperando e riciclando la carta siliconata di scarto durante l’etichettatura.
  • Anche per quanto riguarda imbottigliamento e packaging, l’azienda di Villorba opera in modo rispettoso dell’ambiente. La linea di prodotto senza solfiti aggiunti, ad esempio, presenta un’etichetta composta per il 15% da vinacce d’uva ed è in carta riciclata, così come i cartoni utilizzati per tutti i prodotti. La linea DOC, invece, è imbottigliata in bottiglie di vetro riciclato, un tema che vede coinvolta Cantina Pizzolato anche in progetti di comunicazione e sensibilizzazione per la promozione dell’economia circolare.

Tutto lo staff dell’azienda beneficia di iniziative di formazione ed educazione alla sostenibilità. Le politiche di welfare aziendale e di conciliazione tra lavoro e vita privata, inoltre, sono gestite secondo il codice etico adottato da Cantina Pizzolato, oltre che da un codice BSCI – Business Social Compliance Initiative.

I progetti più significativi

Tra le iniziative di maggior rilievo in tema di viticoltura sostenibile portate avanti da Cantina Pizzolato ci sono progetti specifici in campo ambientale, di ricerca e di sensibilizzazione.

Ecco alcune delle iniziative più recenti di Cantina Pizzolato in tema di sostenibilità:

  • ProgettoBack to Basic“: una linea di produzione a ridotto impatto ambientale, che rinnova il concetto di packaging. Le bottiglie, ad esempio, sono in vetro riciclato e certificato PCR – Post Consumer Recycled. Il tappo stopper è realizzato al 100% in sughero ed è prodotto in modo da ridurre le emissioni di quasi 300 grammi di CO2 per tappo. Anche l’etichetta è in carta riciclata Sabrage, realizzata senza plastiche da scarti dell’industria tessile e rispettosa delle norme sull’etichettatura ambientale. Infine, la carta utilizzata per i cartoni è al 79% carta riciclata.
  • Progetto mi.di.fen.do, che ha l’obiettivo di individuare un metodo per prevenire la flavescenza dorata, malattia della vite che provoca danni ai vigneti, specie a quelli a conduzione biologica. Grazie al progetto, aumenterà la sostenibilità delle coltivazioni e si ridurranno i costi per le aziende vitivinicole. L’iniziativa coinvolge cinque cantine venete, il consorzio di tutela del Prosecco, l’università di Verona e il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria.
  • Progetto Etico, che promuove il recupero e il riutilizzo del sughero utilizzato per l’imbottigliamento. L’iniziativa è portata avanti con uno dei maggiori fornitori dell’azienda, Amorim Cork Italia.
  • Produzione di candele M-use, realizzate recuperando e tagliando il vetro delle bottiglie, in collaborazione con la start-up Re-Candle Bottle. I contenitori sono riempiti con cera di soia, rispettando i principi vegan seguiti dall’azienda vitivinicola.
  • Adozione dei principi della viticoltura biologica in ogni fase della lavorazione: Cantina Pizzolato è stata tra le prime aziende vitivinicole a farlo in Veneto.
  • Promozione di tour e proposte di enoturismo sostenibile, incluso il tour delle vigne in bicicletta. In totale, nel 2021 le esperienze hanno coinvolto oltre 400 persone.

Oltre a lavorare per la sostenibilità ambientale, Cantine Pizzolato sostiene associazioni benefiche della comunità locale e collabora con scuole e istituti di formazione. In più, investe nella comunicazione, sia online che con eventi dal vivo, per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e far conoscere la sua filosofia: anche come strumento di marketing del vino.

Una delle iniziative più recenti è proprio la creazione di un sito web a emissioni zero per il brand aziendale Sunny Farm. Il sito web è certificato carbon neutral da certificatori esterni specializzati.

I risultati raggiunti

Anche nel caso dell’azienda vitivinicola trevigiana, quando si parla di risultati ci viene in aiuto il bilancio di sostenibilità. Le iniziative portate avanti da Cantina Pizzolato sono molte: per questo i risultati raggiunti interessano più di un ambito di attività.

  • L’impianto fotovoltaico installato sul tetto della cantina produce circa 200mila kW/h all’anno. Per rendere meglio l’idea, si tratta di un risparmio di 38 tonnellate di petrolio, che verrebbe impiegato se la stessa quantità di energia fosse prodotta in centrale. Il risparmio consente di ridurre di 89 tonnellate all’anno la produzione di CO2.
  • La gestione virtuosa dei rifiuti e delle materie prime permette di ridurre significativamente l’uso di plastica e materiali non riciclabili nel ciclo produttivo. Nel 2021, ad esempio, meno del 20% degli imballaggi sono in plastica, portando l’uso complessivo di questo materiale a meno del 15% sul totale delle materie prime impiegate.
  • Il progetto di riciclo della carta siliconata utilizzata per etichettare le bottiglie ha consentito di riciclare 7 tonnellate di carta, con una riduzione di pari 13,4 tonnellate di CO2 all’anno.
  • Le acque reflue prodotte durante le attività produttive sono depurate da un depuratore di ultima generazione, con una portata di 20-60 m³/giorno. La quantità, ovviamente, dipende dal periodo dell’anno considerato e i parametri di depurazione sono rigidamente controllati da laboratori esterni.

La lista potrebbe continuare: qui abbiamo scelto di indicare solo alcuni dei risultati più evidenti. Un percorso di sostenibilità sviluppato in diversi ambiti, secondo la filosofia di Cantina Pizzolato: “La natura non ha fretta, eppure tutto si realizza”.

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