La norma UNI/TS 11820 è uno standard di valutazione e monitoraggio per misurare il grado adesione di un’impresa o di un’organizzazione ai criteri di economia circolare.

Si tratta di un’evoluzione recente, introdotta a livello nazionale alla fine del 2022. L’Italia è tra i primissimi paesi a prevedere uno standard di questo tipo, anticipando la pubblicazione di una norma internazionale futura. Tale norma, la ISO 59020, verrà infatti rilasciata a livello internazionale solo a fine 2023 o inizio 2024.

Ma cos’è la norma UNI/TS 11820, come funziona e che vantaggi porta alle imprese che decidono di aderire ai suoi criteri? Lo vediamo in questo articolo.

UNI/TS 11820: che cos’è

La UNI/TS 11820 è una specifica tecnica sviluppata dall‘Istituto Nazionale di Unificazione (UNI) per aiutare le imprese e le organizzazioni a valutare, misurare e gestire la propria circolarità.

La norma è stata pubblicata il 30 novembre 2022 e identifica un set di indicatori che permettono di analizzare il livello di circolarità di una organizzazione e delle sue attività. Il nuovo standard fornisce un quadro di riferimento completo per la valutazione (ed eventualmente la successiva rendicontazione) dell’impatto ambientale delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione.

La UNI/TS 11820 si basa sui principi della valutazione del ciclo di vita (LCA), integrati con i criteri di analisi del flusso dei materiali e del mantenimento del valore delle risorse. Di conseguenza, tiene in considerazione aspetti come i consumi energetici, le emissioni di gas serra, l’uso delle risorse ambientali, la gestione dei rifiuti.

Tutti questi elementi sono misurati grazie a un ventaglio di 71 indicatori, raggruppati in sette categorie differenti:

  • Risorse materiali e componenti;
  • Risorse ambientali, in primis acqua e energia;
  • Gestione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti;
  • Logistica;
  • Criteri legati a prodotti e servizi;
  • Gestione delle relazioni e politica di trasparenza;
  • Sostenibilità, anche sociale.

In più, la norma raggruppa gli indicatori in tre categorie, a seconda della loro obbligatorietà o meno:

  • Indicatori core: sono indicatori obbligatori che vanno misurati in ogni caso;
  • Indicatori specifici: le organizzazioni che vogliono aderire allo standard UNI/TS 11820 devono compilare il format di valutazione almeno per metà;
  • Indicatori premianti: sono facoltativi, ma garantiscono un premio in termini di punteggio finale alle aziende e alle organizzazioni che li misurano con esito positivo.

Ogni azienda o ente, dopo aver calcolato il punteggio finale, può verificare la conformità del risultato rispetto ai criteri indicati dalla UNI/TS 11820 attraverso una valutazione di prima, seconda o terza parte. Per intenderci:

  • La valutazione di prima parte è effettuata da personale interno all’azienda: si tratta dunque di un’autocertificazione;
  • Quando di parla di valutazione di seconda parte, l’azienda chiede di effettuare la verifica a un proprio fornitore che ha le competenze per condurla;
  • La valutazione di terza parte, invece, è condotta da un auditor esterno.

La formulazione tipica della valutazione, per ciascun criterio, è estremamente specifica. In pratica, esprime in percentuale il livello di circolarità dell’azienda o dell’organizzazione rispetto a un singolo indicatore tra i 71 indicatori previsti dalla norma UNI/TS 11820. Ovviamente, la valutazione viene ripetuta per tutti gli indicatori rilevanti per l’azienda.

Le applicazioni per imprese e organizzazioni

La norma UNI/TS 11820 è uno strumento importante per le aziende che investono in economia circolare. La norma, infatti, dà un valido supporto alle imprese che decidono di adottare strategie, piani di attività e strumenti di misurazione e monitoraggio per migliorare la circolarità dei propri processi produttivi.

Per sua natura, lo standard di valutazione è flessibile si applica a soggetti di tutti i settori e di ogni dimensione.

  • Imprese piccole, medie e grandi;
  • Organizzazioni di vario genere: associazioni, enti di formazione, enti pubblici o semi pubblici, giusto per fare qualche esempio;
  • Realtà di ogni settore produttivo, dall’agricoltura ai servizi, passando per le imprese manifatturiere.

Ciascuna realtà può decidere su quali criteri concentrare la propria analisi, ferma restando la compilazione delle valutazioni in tutti gli indicatori obbligatori e nel 50% di quelli specifici.

Una volta effettuata la valutazione, incluso l’audit di prima, seconda o terza parte, le organizzazioni avranno a disposizione una “fotografia” del loro grado di circolarità, espressa in termini percentuali. Di conseguenza, disporranno di un dato utile per monitorare e misurare anche i successivi progressi nel tempo.

In prospettiva, lo standard UNI/TS 11820 potrà diventare uno strumento utile anche come:

  • Supporto allo sviluppo di normative collegate all’ambiente o alla sostenibilità, fissando criteri minimi o soglie da rispettare per le organizzazioni;
  • Parametro di misurazione per accedere a incentivi fiscali;
  • Criterio di valutazione per ottenere finanziamenti nel quadro di bandi o strumenti simili. L’esperienza del PNRR, con diverse misure legate a sostenibilità e ambiente potrebbe essere utile a favorire uno sviluppo di questo tipo.

Le aziende che risulteranno più conformi ai criteri di valutazione della norma UNI/TS 11820 possono comunque già fruire di diversi vantaggi. Vediamoli insieme.

I vantaggi dello standard UNI/TS 11820 per le imprese

Lo standard UNI/TS 11820 è uno strumento operativo che permette alle aziende di lavorare su più fronti per quel che riguarda la circolarità. Allo stesso modo, fornisce una valutazione da poter utilizzare per comunicare il proprio impegno per la sostenibilità, nell’ambito di una strategia di green marketing.

Di conseguenza, la norma UNI/TS 11820:

  • Consente alle imprese di evolvere verso la circolarità ambientale: investendo, sviluppando attività mirate, promuovendo una diversa organizzazione interna e un impiego delle risorse produttive più sostenibile.
  • Di conseguenza, aumenta l’efficienza nella gestione dei processi e nell’uso delle risorse, generando un risparmio economico grazie alla riduzione dei costi e, ad esempio, a una maggiore produttività.
  • Permette di misurare i progressi in maniera mirata e quantificabile, secondo indicatori precisi. Questo significa anche raccogliere dati utilizzabili per la narrazione del percorso in atto, da comunicare sui canali più adatti secondo una strategia mirata.
  • Migliora l’immagine dell’azienda agli occhi di clienti, fornitori e partner di business.
  • In questo senso, può portare allo sviluppo di relazioni ad elevato valore aggiunto: nuove collaborazioni, consolidamento dei rapporti con fornitori e clienti, attrazione di nuovi investitori attenti ai criteri ESG.

L’ultimo punto, in particolare, apre diverse opportunità soprattutto nel comparto BtoB. Sono molti, infatti, gli esempi di aziende green e sostenibili che selezionano i propri fornitori sulla base del loro impegno etico, sociale e ambientale. Di conseguenza, lo standard UNI/TS 11820, come il bilancio di sostenibilità, diventa anche un ottimo biglietto da visita per proporsi come partner in uno scenario economico sempre più sensibile al tema della circolarità.

In un contesto del genere, è sempre più importante per le aziende dare visibilità concreta alle proprie buone pratiche. Green Marketing Italia offre alla tua azienda una vetrina in più, grazie al progetto Green Marketing Italia community.

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