Eni è una delle società di riferimento nel settore energetico in Italia e nel mondo: naturale che il gruppo dedichi attenzione alla sostenibilità. Parliamo ovviamente di sostenibilità ambientale e decarbonizzazione, ma anche di atri aspetti legati a trasparenza, gestione delle relazioni interne e di filiera, investimenti su scala globale.

In questo articolo vi offriamo una panoramica aggiornata delle iniziative che il colosso dell’energia sta portando avanti: iniziando dalla programmazione strategica.

ENI e la sostenibilità

Il piano strategico di ENI per il quadriennio 2023 – 2026, presentato a febbraio 2023, indica infatti tra gli obiettivi da raggiungere alcuni elementi fortemente orientati alla sostenibilità:

  • Sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di arrivare al target “zero emissioni” per l’intera filiera (scope 1, 2 e 3) entro il 2050. In questo settore, ENI sta adottando una politica sempre più rigorosa di selezione dei fornitori, oltre a pratiche commerciali ed estrattive etiche e attente all’ambiente.
  • Investimenti su nuove tecnologie proprietarie all’avanguardia, per diversificare il mix energetico tra fonti tradizionali ed energia green, accelerando la transizione energetica.  L’azienda sta investendo in energie rinnovabili come il solare e l’eolico, riducendo così la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Eni sta anche sviluppando tecnologie avanzate per catturare e stoccare il carbonio, un passo fondamentale per mitigare l’impatto ambientale.
  • Accessibilità e sicurezza energetica, garantendo l’accesso alle fonti di energia in ogni area localizzata di attività, attraverso una politica di diversificazione geografica.

Non si tratta solo di un piano di sostenibilità, ma dell’intero piano strategico del gruppo per il periodo considerato. Una programmazione sostenuta anche finanziariamente, con 37 miliardi di euro in 4 anni, di cui quasi dieci nel 2023.

A fare da collante alle priorità in campo ambientale, il tema dellaJust Transition. Ma cosa intende ENI per Transizione giusta? Secondo il gruppo energetico, si tratta di un percorso che integra tecnologie innovative, capacità industriale e attenzione agli aspetti sociali. In altri termini, un cambiamento epocale e necessario per tutelare l’ambiente, ma senza farne pagare i costi a persone e comunità.

Questo tipo di evoluzione è uno dei quattro cardini dell’ultimo report di sostenibilità che ENI ha presentato, con informazioni, cifre e dati aggiornati al 2022

Il bilancio di sostenibilità ENI

Il bilancio di sostenibilità 2022 di ENI, infatti, si articola su quattro priorità fondamentali:

Il primo pilastro è appunto la transizione giusta: anche se ENI preferisca parlare di “Transizione centrata sulle persone”. Tra le attività previste in questo ambito:

  • Azioni rivolte ai lavoratori, attirando i migliori talenti in aree professionali legate alla decarbonizzazione (“transition in”) e sostenendo l’aggiornamento, la riqualificazione o la ricollocazione professionale dei dipendenti (“transition out”).
  • Attività per coinvolgere e sensibilizzare i fornitori, sviluppando insieme a loro, in modo graduale, un percorso di transizione energetica sostenibile di filiera.
  • Progetti per la comunità che interessano in particolare le aree e i gruppi più vulnerabili delle zone in cui ENI opera. Si tratta di progetti per sostenere l’accesso equo all’energia, alle opportunità di impiego e istruzione, ai servizi di tutela sociale e sanitari di base.
  • Sensibilizzazione dei consumatori. In quest’ambito, si tratta di creare una cultura condivisa sull’uso sostenibile dell’energia: anche offrendo soluzioni moderne che, attraverso le nuove tecnologie, lo rendano più semplice nella vita quotidiana.

La seconda area di interesse nel bilancio di sostenibilità ENI 2022 è raggiungere l’obiettivo della neutralità delle emissioni entro il 2050. Per arrivarci, ENI ha identificato degli obiettivi di medio periodo ambiziosi, prendendo come base di riferimento le emissioni del 2018.

Un’altra attività su cui il gruppo si sta concentrando è la produzione di combustibili green a basso costo, investendo in ricerca e sviluppo in questa direzione. Nel prossimo paragrafo presenteremo un progetto specifico in tale ambito, parlando della bioraffineria di Gela.

La priorità eccellenza operativa, invece, ha direttamente a che fare con la sostenibilità di governance . Tra gli impegni di medio e lungo termine, a cui corrispondono altrettanti obiettivi di risultato, ci sono:

  • L’aumento di 2,2 punti percentuali nella popolazione dipendente femminile rispetto al 2020 entro il 2026. La percentuale sale al 3% entro il 2030.
  • L’incremento di 5 punti percentuali nel numero di dipendenti under 30 entro il 2026 (stavolta prendendo come base il 2021) e l’aumento del 7% dei dipendenti non italiani in posizione di responsabilità entro il 2030 (sempre rispetto al 2021).
  • L’erogazione presso le sedi ENI e le consociate di un piano di formazione sul processo di gestione dei diritti umani. Nel 2022 le persone formate sul tema, con un percorso di apprendimento triennale, sono state 2622.
  • L’aumento della base clienti di un terzo, passando da 10 milioni in Europa nel mercato retail del 2022 ai 15 milioni nel 2030.
  • La prosecuzione degli investimenti nel campo dell’anti corruzione, che nel 2022 ha portato ENI a ottenere nuovamente la certificazione ISO 37001:2016 “Anti-bribery management systems”. A questo proposito, è previsto l’aggiornamento continuo del Programma anti corruzione del gruppo.
  • La valutazione dei percorsi di sostenibilità intrapresi dai fornitori strategici di ENI. Nel 2022 l’azienda aveva valutato già il 52% dei fornitori secondo criteri di sostenibilità. Tra il 2023 e i 2026 il gruppo mira a estendere tale valutazione al 100% dei fornitori strategici, valutati secondo criteri ESG. Entro il 2030 e oltre, ENI intende coinvolgere i propri fornitori nel raggiungere obiettivi di risultato condivisi e piani di sviluppo lungo tutta la catena di fornitura.

Infine, il quarto pilastro del bilancio di sostenibilità ENI riguarda le cosiddette alleanze per lo sviluppo. In sintesi, si tratta di iniziative a favore delle comunità locali portate avanti dall’azienda insieme ai suoi partner. A questo tipo di progetti collaborano anche le autorità locali e le organizzazioni internazionali. Tra le iniziative:

  • Investimenti per la costruzione o il miglioramento di scuole e istituti di formazione. L’obiettivo è incrementare di 18 mila unità il numero di nuovi studenti entro il 2023, con un analogo aumento minimo previsto successivamente entro il 2026.
  • Promuovere l’accesso all’acqua potabile e incrementare il numero di fruitori, con quasi 100mila nuovi accessi entro il 2026.
  • Sviluppare  le competenze professionali delle persone, con iniziative che aiutano la diversificazione e il potenziamento dell’economia locale nelle comunità interessate. Entro il 2026, si prevede l’aumento delle attività formative con la partecipazione di oltre 26mila nuovi utenti.
  • Favorire l’accesso a servizi sanitari migliori. Anche qui, parliamo di progressi misurati in cifre, con l’obiettivo di arrivare a 280mila nuovi accessi entro il 2026.

A queste priorità, si aggiungono le iniziative di sensibilizzazione e comunicazione portate avanti dal gruppo, come rafforzativo per un coinvolgimento sempre maggiore degli stakeholder di riferimento.

Attività e progetti

Secondo le priorità identificate nel bilancio di sostenibilità, ENI ha sviluppato e continua a sviluppare progetti e iniziative concrete. Eccone alcune, a titolo di esempio:

  • Il progetto HyNet North West. Si tratta di un progetto pilota portato avanti nel Regno Unito, con l’obiettivo di contribuire al target “zero emissioni”. Nello specifico, gli investimenti attivati da un lato promuovono l’uso dell’energia eolica, dall’altro catturano e immagazzinano il carbonio emesso nella produzione di energia da altre fonti. Questo risultato è reso possibile dalla tecnologia CCUS – Carbon Capture Use and Storage.
  • La bioraffineria di Gela. In questo impianto, le tecnologie all’avanguardia che ENI ha sviluppato permettono di produrre biocarburanti, grazie ad impianti che usano come materia prima le biomasse. In particolare, parliamo di biomasse derivate da oli alimentari esauste e grassi frutto dell’attività locale di lavorazione della carne.
  • In tema di empowerment femminile, ENI sta lavorando per aumentare la presenza delle donne in posizione di responsabilità. Nel 2022 circa 400 donne sono state selezionate per occupare posizioni senior all’interno di ENI, con un + 30% rispetto al passato. Il percorso passa anche per iniziative di comunicazione in cui le dipendenti ENI diventano ambassador dell’azienda e per il sostegno a programmi di orientamento alle studentesse delle scuole superiori verso facoltà STEM.
  • Eni ha promosso recentemente un programma integrato di sviluppo locale in Costa d’Avorio, per favorire l’accesso a servizi igienici, acqua potabile, sistemi di cottura più sani. Tali iniziative sono state affiancate da campagne di educazione rivolte ai giovani e alle famiglie.

Come in molte altre buone pratiche di bilanci di sostenibilità, anche quello di ENI si fonda su tre elementi principali: descrizioni concrete, monitoraggio dei risultati, identificazione di target precisi in tempi definiti per il futuro.

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