Esempi di green marketing ne abbiamo? Certo, e più di qualcuno. Infatti, sono sempre di più le imprese piccole e grandi che decidono di intraprendere un percorso verso la sostenibilità.

Perché una buona pratica di green marketing sia davvero tale, però, deve rispettare criteri precisi. Alcuni li abbiamo già considerati negli articoli precedenti, altri li vedremo tra poco, prima di presentare alcuni degli esempi di green marketing più efficaci, in Italia e in Europa.

Green marketing: criteri

Quando abbiamo provato a dare una definizione di green marketing abbiamo già specificato che una strategia di sostenibilità è tale se prende in considerazione non solo il rispetto per il pianeta ma anche la sostenibilità sociale e di governance.

Siamo ben consapevoli, però, che il primo aspetto ad essere approfondito quando si parla di green marketing è proprio l’ambiente. Per questo il Green Marketing Manifesto propone tre stadi diversi di impegno per le aziende che agiscono per migliorare la propria sostenibilità ambientale. Le tre dimensioni costituiscono uno degli elementi della matrice del green marketing.

  • Verde. L’impresa adotta nuovi standard da rispettare: nell’organizzazione della produzione, nella scelta dei fornitori, nell’introduzione di nuovi target di risparmio energetico, ad esempio. Sono scelte fatte per differenziarsi rispetto ai concorrenti e dunque rispondono in primis a logiche commerciali.
  • Più verde. Il secondo passaggio porta l’impresa a condividere la propria azione di sostenibilità con i clienti. Campagne di comunicazione, eventi live o online, contenuti social che parlino di quello che l’azienda sta facendo per ridurre l’impatto ambientale della sua attività. In questo modo l’impresa coinvolge e fidelizza la clientela, ovviamente. Un’azione di questo genere, però, sensibilizza i clienti e, nel medio periodo, può portare anche ad una modifica nelle abitudini di consumo.
  • Verdissimo. Qui si cambia davvero marcia: l’azienda investe per sviluppare prodotti e servizi più sostenibili e, spesso, anche nuovi modelli di business. Non si limita a incoraggiare la clientela ad adottare abitudini diverse ma propone loro qualcosa che già incide sullo stile di vita. In questo caso, l’azione è tanto più incisiva quanto più affezionata al brand è la clientela.

Oltre alla sostenibilità ambientale, le aziende che si impegnano nel green marketing adottano politiche di sviluppo inclusive, attente all’impatto sociale e al benessere dei dipendenti.

Ma come hanno operato concretamente le imprese che hanno deciso di sviluppare iniziative del genere? Nelle prossime righe vedremo alcuni esempi di green marketing specifici, a livello italiano ed europeo.

Esempi di green marketing in Italia¶

Nel nostro paese come altrove, gli esempi di green marketing sono sempre più diffusi. A fare da apripista, anche in tempi non sospetti, sono le grandi imprese.

Abbiamo già parlato del caso di Levissima, che con il progetto Regeneration si impegna a sostenere iniziative per la sostenibilità, non solo ambientale.

L’azienda del Gruppo Sanpellegrino ha iniziato a lavorare per ridurre l’impatto delle proprie attività sul pianeta già negli anni duemila, cominciando con azioni per la protezione dei ghiacciai. Oggi, oltre alle azioni di sostenibilità ambientale, Levissima porta avanti iniziative di promozione di stili di vita sani, oltre a progetti di sviluppo delle comunità locali

Tra gli esempi più noti di green marketing in Italia c’è anche quello di Oviesse. L’impresa opera in uno dei settori più complessi da gestire in tema di sostenibilità, non solo ambientale. Basti pensare che l’industria della moda è una tra le più inquinanti al mondo, secondo più di una rilevazione (Dati Legambiente 2020, WWF 2021).

Oviesse si è attivata da tempo per rendere più sostenibile la produzione e la gestione aziendale. Tra le molte iniziative proposte, ad esempio:

  • La commercializzazione di capi certificati Oeko – Tex, lo standard internazionale di certificazione della filiera tessile: sono il 50% dei capi totali venduti, secondo le stime dell’azienda.
  • Il rinnovamento progressivo dei punti vendita, con l’impiego di materiali riutilizzati, l’installazione di sistemi di illuminazione efficienti, l’utilizzo di materiali sostenibili, come il legno a certificazione FSC.
  • L’invito ai propri clienti a riconsegnare i vecchi capi, che verranno trasformati in stoffa da riciclo

L’azienda, inoltre, si muova anche nel campo della sostenibilità sociale, ad esempio appoggiando progetti internazionali per combattere l’uso del lavoro minorile nel settore moda.

Ma non solo le grandi imprese del settore hanno investito nel green marketing. Molte delle buone pratiche più interessanti arrivano proprio dalle piccole e medie imprese. Il dato stupisce fino ad un certo punto: uno studio condotto da Capterra nel 2021 intervistando oltre 450 PMI italiane, infatti, indica che il 75% delle aziende coinvolte investe in sostenibilità.

Tra le misure adottate, le più frequenti sono quelle per diminuire i consumi energetici. Non mancano però anche investimenti per ridurre l’utilizzo delle risorse ambientali e introdurre materiali più sostenibili nei processi produttivi.

Uno degli esempi in tema di green marketing in Italia arriva dall’Alto Adige. Qui Alpe Pragas, un’impresa che produce confetture, succhi e conserve alimentari, sviluppa da anni iniziative per la sostenibilità ambientale. Ad esempio:

  • Utilizzo come materie prime di prodotti stagionali provenienti quasi esclusivamente da proprie coltivazioni locali o da piccoli produttori del territorio.
  • Packaging 100% plastic – free.
  • Investimenti in energia rinnovabile: oggi l’impianto di produzione è principalmente alimentato da energia idroelettrica, ma l’azienda sta studiando attivamente nuove soluzioni. L’obiettivo è diventare un’azienda alimentata unicamente da fonti rinnovabili entro il 2027.
  • Attività di informazione sulle azioni avviate a clienti, fornitori e partner di business.

Uno degli aspetti più rilevanti del modo in cui Alpe Pragas gestisce la propria comunicazione nel settore, infatti, è la totale trasparenza. L’impresa ha identificato quattro settori in cui lavorare per  diventare un’azienda ecosostenibile entro il 2027: produzione di energia, gestione dei rifiuti, riorganizzazione della logistica e promozione di relazioni sostenibili a livello locale.

Nel suo sito, però, riconosce di dover affrontare un percorso e aggiorna costantemente i visitatori sui progressi. Dando conto anche delle diverse soluzioni in fase di studio, per valutare al meglio tutte le opzioni.

Esempi di green marketing in Europa

Anche a livello europeo gli esempi di green marketing che vedono protagoniste aziende più o meno conosciute sono diversi. Uno dei più noti è senz’altro quello di Ikea: il colosso svedese è stato tra le prime aziende multinazionali ad impegnarsi per la sostenibilità.

Non solo, ma anche le sue campagne di comunicazione veicolano in modo molto efficace quello che l’azienda realizza, anche perché spesso le iniziative prevedono il coinvolgimento attivo di clienti, associazioni, istituzioni. Ad esempio:

  • Il servizio “riporta e rivendi” permette ai clienti di riconsegnare i vecchi mobili Ikea che vengono riacquistati e rigenerati dall’azienda. In più, di solito in un periodo di 10 giorni tra novembre e dicembre, tutti i soci del programma Ikea Family che riportano indietro i vecchi mobili riceveranno una supervalutazione del 50%.
  • La collaborazione con organizzazioni ed enti locali per riqualificare e arredare edifici abbandonati o rimasti vuoti. I luoghi così trasformati sono diventati spazi di ospitalità e accoglienza per persone senza fissa dimora.

Nel 2021 Ikea ha definitivamente mandato in pensione il famosissimo catalogo cartaceo. Lo sostituisce un catalogo digitale, consultabile da sito e sull’app aziendale. Entro il 2028, inoltre, il gruppo si impegna a sostituire tutti gli imballaggi di plastica per i suoi prodotti.

Certo, quando si parla di un’azienda di queste dimensioni è praticamente impossibile monitorare tutti i passaggi della filiera, dall’acquisto delle materie prime alla produzione dei semilavorati. Questo significa che l’obiettivo “sostenibile al 100%” sarà più difficile da raggiungere. Per contro, quando una grande multinazionale sviluppa un’azione di green marketing e lo fa in modo pianificato, strategico e strutturato, l’impatto sarà comunque significativo.

Anche le aziende minori, però, possono dire la loro. Una prova? Il premio assegnato da Generali a sette piccole e medie imprese europee che si sono distinte nell’ambito della sostenibilità. Tra loro, anche esempi innovativi di green marketing: come Rioma, azienda tessile spagnola. L’impresa promuove da oltre 40 anni il rinnovamento dell’industria tessile, introducendo nei processi produttivi tinture ecologiche e acquisendo nel tempo le principali certificazioni di settore: Oeko-Tex e GOTS.

In più, Rioma è impegnata in progetti di inclusione sociale e lavorativa in Spagna e Sud America. Iniziative che promuovono le piccole produzioni locali e l’equa retribuzione dei produttori.

Un’altra impresa che ha ricevuto il premio promosso da Generali è Virgin Oil Press, un’impresa ungherese che ha reso più sostenibile il processo di spremitura a freddo degli oli vegetali. Partita dalla produzione di olio di vinacciolo, oggi l’azienda offre una ventina di prodotti differenti. Dagli oli vegetali ai cosmetici fino ai preparati gourmet, l’intera gamma  è prodotta grazie ad un’innovativa tecnologia “zero rifiuti”.

Inoltre, Virgin Oli Press gestisce in modo sostenibile anche il packaging e la selezione delle materie prime, privilegiando fornitori locali.

Anche le piccole aziende, dunque, possono dare il proprio contributo alla sostenibilità, pianificando accuratamente la loro strategia di green marketing. Vuoi saperne di più? Contattaci, ti aiuteremo a iniziare il tuo percorso.