Nel settore dell’edilizia la sostenibile si sta affermando sempre di più e la certificazione LEED: ma cos’è, nello specifico? Si tratta di uno strumento fondamentale in questa direzione. Si tratta di un sistema che consente di valutare le prestazioni degli edifici in tema di impatto sull’ambiente e sulle sue risorse.

In questo articolo esploreremo più nel dettaglio cos’è la certificazione LEED, come funziona e come viene applicata in Italia. Inoltre, analizzeremo alcuni casi di studio e alcune buone pratiche presenti sia nel nostro paese che all’estero.

1. Cos’è la Certificazione LEED?

La sigla LEED sta per Leadership in Energy and Environmental Design. Questa certificazione è ampiamente riconosciuta a livello mondiale e rappresenta un sistema di valutazione per misurare la sostenibilità ambientale degli edifici. Il protocollo LEED è stato sviluppato negli Stati Uniti nel 1993 dal United States Green Building Council (USGBC). Nel 2009, il Green Building Council Italia ha introdotto la certificazione LEED nel nostro paese.

La certificazione LEED può essere assegnata a qualsiasi tipo di edificio, sia residenziale che commerciale. Può essere applicata alla fase di progettazione, alla fase di costruzione o, come vedremo a edifici già esistenti. Costruttori e proprietari possono richiedere la certificazione per valutare e mettere in evidenza le caratteristiche green dei loro edifici: tuttavia, va detto che la partecipazione al programma di monitoraggio e misurazione è del tutto volontaria.

La certificazione LEED intende fornire un quadro di riferimento che “fotografa” la situazione esistete e individua eventuali aspetti da migliorare. Intesa come strumento di miglioramento all’interno di un percorso, promuove diversi obiettivi, tra loro collegati, sulla base di criteri specifici che esamineremo a breve.

La certificazione LEED prevede diversi livelli di riconoscimento, in base al punteggio ottenuto dall’edificio. Ecco una panoramica:

  • Certified (Certificato). Il livello base, richiede il rispetto di determinati prerequisiti e il raggiungimento di 40 a 49 crediti.
  • Silver (Argento). Si ottiene con un punteggio da 50 a 59. Indica un impegno superiore verso la sostenibilità.
  • Gold (Oro). Con un punteggio da 60 a 79, l’edificio dimostra un alto livello di sostenibilità.
  • Platinum (Platino). Il massimo riconoscimento, con 80 punti o più. Gli edifici Platinum sono veri e propri esempi di eccellenza sostenibile.

L’ente certificatore assegna i punteggi in base a criteri definiti che prendono in considerazione diversi ambiti.

  1. Siti sostenibili: valuta l’ubicazione dell’edificio, l’accessibilità ai trasporti pubblici e la gestione delle acque piovane.
  2. Efficienza idrica: giudica l’uso responsabile dell’acqua attraverso dispositivi efficienti e sistemi di raccolta delle acque piovane.
  3. Energia ed emissioni in atmosfera: si concentra sull’efficienza energetica, l’uso di fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra.
  4. Materiali e risorse: esamina l’uso di materiali sostenibili, riciclabili e a basso impatto ambientale.
  5. Qualità ambientale interna: si occupa della qualità dell’aria, dell’illuminazione naturale e del comfort termico.
  6. Innovazione nel processo di progettazione: premia soluzioni creative e innovative che vanno oltre i requisiti standard.
  7. Priorità regionale: considera le specificità locali e le esigenze della comunità.

La distribuzione del peso tra le diverse categorie non è uniforme, e le proporzioni variano a seconda del tipo di edificio oggetto di certificazione. Ad esempio, i criteri saranno applicati in modo diverso a un edificio residenziale rispetto a una scuola, un ospedale o un edificio commerciale. La categoria di maggiore rilevanza rimane comunque quella legata all’efficienza energetica, con la possibilità di incidere fino al 30% del punteggio totale. Di converso, l’area dedicata alle priorità regionali rappresenta una percentuale inferiore, pari a meno del 4%.

Come abbiamo detto, il processo di certificazione può applicarsi sia a edifici nuovi che a edifici esistenti.  La certificazione LEED per edifici nuovi si applica appunto a costruzioni appena realizzate o che hanno subito ristrutturazioni significative. La certificazione LEED per gli edifici esistenti, invece, riguarda le costruzioni già in uso: qui il focus è sulla gestione, sulla manutenzione e soprattutto sul miglioramento delle prestazioni sostenibili.

La certificazione LEED, infatti, è un sistema di valutazione flessibile e progressivo, adattabile alle diverse caratteristiche degli edifici. Nel prossimo paragrafo vedremo come si applica in Italia e qual è il percorso per ottenerla.

2. La Certificazione LEED in Italia

Dopo aver spiegato cos’è la certificazione LEED, vediamo come è gestita nel nostro paese. In Italia, la certificazione LEED è arrivata grazie all’organizzazione no profit Green Building Council Italia (GBC Italia). Il GBC Italia promuove e coordina l’applicazione corretta della certificazione LEED nel nostro paese. Esso svolge un ruolo chiave nel supportare progettisti, sviluppatori e professionisti del settore immobiliare nell’ottenimento della certificazione

Il processo di certificazione si basa su un percorso ben definito per fasi ed è diverso a seconda che riguardi gli edifici già esistenti o quelli non ancora costruiti. Per gli edifici già esistenti, il processo di ottenimento della certificazione LEED comprende le fasi seguenti:

  • I tecnici o i proprietari dell’edificio valutano se è fattibile avviare il processo per ottenere la certificazione, nella fase di pre-assessment.
  • Successivamente, il progetto viene registrato sulla piattaforma LEED Online, dove vanno inseriti i dati necessari a  dell’edificio e caricano la documentazione richiesta.
  • Durante la valutazione, si prendono in considerazione i criteri che abbiamo menzionato, valutando le performance di sostenibilità e le strategie di miglioramento attuabili.
  • Alla fine di tale fase, l’edificio può ricevere la certificazione LEED, di diverso livello a seconda del punteggio ottenuto nelle diverse aree.

Per gli edifici non ancora costruiti, il processo è più complesso e si sviluppa nelle fasi seguenti:

  • Progettazione: gli architetti e gli ingegneri integrano pratiche sostenibili nel design dell’edificio, pianificando azioni per diminuire l’impatto della costruzione sull’ambiente.
  • Energy modeling. Si utilizzano modelli energetici per valutare l’efficienza energetica dell’edificio e si cercano soluzioni per ridurre il consumo energetico.
  • Capitolato Prestazionale LEED e Piani di Gestione/Controllo. Si definiscono specifiche tecniche e requisiti di sostenibilità per l’edificio e si pianifica la gestione e il monitoraggio delle prestazioni nel tempo.
  • Costruzione e commissioning. L’edificio viene costruito secondo le strategie e i criteri di sostenibilità pianificati e si verifica che tutti i sistemi funzionino correttamente.
  • Certificazione finale. Dopo la costruzione, si presenta la documentazione finale all’ente certificatore. Se l’edificio soddisfa i requisiti, viene rilasciata la certificazione LEED.

La certificazione LEED offre vantaggi competitivi sul mercato immobiliare, attestando la qualità superiore dell’edificio, il risparmio sui costi operativi e il maggiore benessere per gli abitanti. Questo approccio sostenibile sta contribuendo a trasformare il settore: nel prossimo paragrafo vedremo come.

3. Esempi e Buone Pratiche

Dopo aver esplorato i criteri di base e il processo di ottenimento della certificazione, infatti, ci concentriamo ora su alcuni esempi notevoli a livello italiano e internazionale. Cominciamo con l’Italia presentando alcune buone pratiche riconosciute:

  • UPTOWN a Milano è il primo smart district in Italia ad ottenere la certificazione LEED. Il quartiere, infatti, integra tecnologie avanzate per la gestione energetica, la mobilità sostenibile e la promozione della qualità dell’aria.
  • Scuderie della Rocca di Sant’Apollinare in provincia di Perugia. Il progetto per il suo restauro ha ottenuto la certificazione LEED Gold nel 2018 per gli edifici storici. Questo spazio è stato trasformato in un ambiente innovativo e sostenibile, nel rispetto delle caratteristiche del patrimonio edilizio e della sua conservazione.

A livello internazionale, invece, ecco gli esempi più noti.

  • La Willis Tower a Chicago, certificata LEED Gold. L’ex Sears Tower, uno dei grattacieli più iconici al mondo, ha ottenuto la certificazione LEED Gold nel 2018. Interventi strutturali significativi hanno ridotto l’impronta di carbonio sui sistemi di illuminazione, di riscaldamento e di gestione dell’acqua.
  • TAIPEI 101 a Taiwan, certificata LEED Platinum nel 2021. Gli interventi hanno interessato soprattuto l’ambito energetico, con azioni di retrofitting che hanno ridotto i consumi e l’uso dell’acqua
  • Empire State Building a New York, certificato LEED Gold. Certificato LEED Gold nel 2011, oggi grazie a acquisti di offset di carbonio, l’edificio è neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio.

La certificazione LEED rappresenta un impegno verso la sostenibilità e offre vantaggi sia ambientali che finanziari: in più, è un elemento da comunicare che può differenziare l’azienda rispetto ai tuoi competitor.

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