Negli ultimi anni gli OKR sono diventati uno strumento sempre più noto a livello internazionale: ma cosa sono e perché dovresti conoscerli?

In primo luogo, perché sono uno strumento che può migliorare le performance della tua azienda, e di molto: dal punto di vista economico, organizzativo e degli investimenti in sostenibilità.

Non ti basta? Aggiungiamo che l’imprenditore che si è impegnato maggiormente per farli conoscere alle aziende, alle organizzazione e al pubblico è John Doerr. Forse il nome non ti dice nulla: ma senza di lui, probabilmente Google non sarebbe ciò che è oggi. E a lui si deve anche la pubblicazione di un libro che mostra come OKR e sostenibilità possono avere un legame molto stretto…

John Doerr e la diffusione degli OKR

John Doerr è un ingegnere statunitense: acclamato imprenditore e investitore illuminato, è presidente di Kleiner Perkins, forse la più famosa società di venture capital della Silicon Valley, specializzata nell’investimento in società di incubazione.

Per oltre 40 anni John Doerr ha servito gli imprenditori con ingegno e ottimismo, aiutandoli a costruire aziende dirompenti e team audaci. È stato uno dei pionieri della comunità del capitale di rischio che investe in tecnologie pulite rivoluzionarie. Solo per fare un esempio, ha messo a disposizione più di un miliardo di dollari per lo sviluppo di:

  • celle solari più efficienti, 
  • batterie migliori, 
  • biocarburanti, 
  • cemento a basso tenore di carbonio, 
  • proteine alternative,
  • veicoli elettrici.

Doerr è stato un investitore originale e membro del consiglio di amministrazione di Amazon e Google. Con la sua attività ha contribuito a creare più di un milione di posti di lavoro e alcune delle aziende di maggior valore al mondo.

Si deve a Doerr la divulgazione degli OKR: un protocollo di definizione degli obiettivi, semplice ma potente, inventato da Andy Grove, CEO e Co-fondatore di Intel. Gli OKR sono stati utilizzati da Google sin dalla sua nascita e oggi il metodo OKR è impiegato da migliaia di imprese di tutte le dimensioni in tutto il mondo.

Da tempo Doerr è impegnato per risolvere la crisi climatica, la più grande sfida del nostro tempo. Dopo aver approfondito cosa sono gli OKR e aver testato la loro efficacia, DOER li ha utilizzati per proporre un piano d’azione composto da 10 grandi obiettivi che, se perseguito con rapidità e su vasta scala, potrebbe permetterci di ridurre a zero le emissioni nette entro il 2050. 

Un obiettivo ambizioso, perseguito tra gli altri dall’Unione Europea, ma che Doerr giudica del tutto realizzabile. 

Infatti, l’imprenditore statunitense descrive dettagliatamente il suo piano nel libro “Zero emissioni con gli OKR – Il piano d’azione  per risolvere il cambiamento climatico” (Edizioni LSWR). Il titolo originale è “Speed & Scale”.

Non si tratta di una mera elencazione di idee: avere idee è relativamente facile, ma qui parliamo di un vero e proprio piano esecutivo. Il piano viene presentato utilizzando il metodo OKR, una metodologia ormai consolidata, che in questo caso porta a:

  • definire obiettivi chiari e misurabili,
  • stabilire, soprattutto, come poterli conseguire, 

per ridurre a zero le emissioni nette entro il 2050. Prima di entrare nei dettagli del piano, però, vediamo sinteticamente che cosa sono gli OKR.

Cosa sono gli OKR

OKR  è un acronimo che sta per Objectives and Key Results, cioè Obiettivi e Risultati Chiave. Gli OKR affrontano due aspetti fondamentali che chiunque voglia arrivare a un traguardo specifico si pone: che cosa si vuole ottenere e come dobbiamo muoverci per raggiungere gli obiettivi fissati.

In genere, un ragionamento di questo tipo porta a produrre “a cascata” traguardi più granulari, ossia più specifici e a breve termine. Un obiettivo ben identificato è:

  • Significativo, ossia rilevante per chi se lo pone,
  • Orientato all’azione, cioè che spinge a porre in essere attività concrete;
  • Duraturo nei suoi effetti;
  • Fonte di ispirazione. 

In più, ogni obiettivo deve essere sostenuto e confermato da risultati chiave scelti e definiti con cura. I buoni risultati chiave, a loro volta, sono:

  • specifici, 
  • legati a una scadenza temporale, 
  • aggressivi e ambiziosi (ma realistici) 
  • misurabili e verificabili.

Gli OKR, tuttavia, non vogliono essere una semplice somma di tutte le attività. Invece, si concentrano su ciò che è più importante: i piccoli passi d’azione essenziali per raggiungere via via gli obiettivi intermedi che ci siamo posti sulla strada verso l’ottenimento del traguardo finale più ambizioso.  Ci consentente di tenere traccia dello stato di avanzamento mentre procediamo e sono pensati per mirare in alto, per puntare a traguardi ambiziosi, ma comunque raggiungibili.

Doerr ne parla in maniera approfondita in questo TED Talk (cliccando sull’icona del fumetto, in basso, sono visibili i sottotitoli nella lingua che il sistema permette di selezionare, incluso l’italiano)

Dopo aver visto cosa sono gli OKR, seppur in estrema sintesi, vediamo di chiarire meglio come utilizzarli concretamente. Lo facciamo proprio attraverso il libro di Doerr

Il piano d’azione per risolvere il cambiamento climatico

Il piano per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050 prevede 10 obiettivi di cui:

  • 6 grandi obiettivi legati direttamente al clima
  • 4 che sono definiti “acceleranti”  a sostegno dei precedenti.

Obiettivi sul clima:

  1. Elettrificare i trasporti;
  2. Decarbonizzare la rete elettrica;
  3. Cambiare alimentazione;
  4. Proteggere la natura;
  5. Rendere pulita l’industria;
  6. Rimuovere il carbonio.

Acceleranti:

  1. Implementare politiche pubbliche fondamentali
  2. Trasformare i movimenti in azioni significative per il clima
  3. Innovare, inventando e facendo crescere tecnologie potenti
  4. Investire, allocando capitali su ampia scala
OKR cosa sono e i 10 obiettivi per arrivare a

I dieci obiettivi per raggiungere il target “Zero Emissioni” entro il 2050.

Analizzandoli più in dettaglio, gli obiettivi identificati possono essere descritti in questo modo: 

  1. Elettrificare i trasporti significa passare dai motori a benzina e diesel a mezzi di trasporto (moto, auto, camion e autobus) elettrici plug-in.
  1. Decarbonizzare la rete elettrica significa sostituire, nella produzione di energia, i combustibili fossili con il solare, l’eolico, e altre fonti a zero emissioni.
  1. Cambiare alimentazione significa ripristinare il topsoil, lo strato superficiale del terreno, ricco di carbonio, adottare pratiche migliori di fertilizzazione, motivare le persone a mangiare più proteine a basse emissioni e meno carne, oltre a ridurre gli sprechi alimentari.
  1. Proteggere la natura significa definire interventi e protezioni per foreste, suolo e oceani.
  1. Rendere pulita l’industria significa che tutta la produzione, in particolare di cemento e acciaio, deve ridurre drasticamente le proprie emissioni di anidride carbonica.
  1. Rimuovere il carbonio significa che è necessario estrarre anidride carbonica dall’atmosfera e stoccarla a lungo termine, mediante soluzioni naturali e anche tecniche.

Gli “acceleranti” velocizzeranno le soluzioni definite nei 6 grandi obiettivi sul clima

  1. Implementando politiche pubbliche fondamentali;
  2. Trasformando i movimenti in azioni significative per il clima;
  3. Inventando e facendo crescere tecnologie potenti;
  4. Allocando capitali su ampia scala.

Possiamo ascoltare come John Doerr presenta il suo piano attraverso il metodo OKR in questo video (anche stavolta con sottotitoli in italiano richiamabili). A colloquio con Lindsay Levin, cofondatrice di Countdown, Doerr e l’innovatore di sistemi Ryan Panchadsaram descrivono così i sei grandi obiettivi che, se perseguiti con rapidità e su vasta scala, potrebbero trasformare la società e permetterci di ridurre a zero le emissioni nette entro il 2050:

Per sapere in che modo sia possibile raggiungere ciascuno degli obiettivi del piano proposto da John Doerr, seguite i prossimi articoli sull’argomento. Li pubblicheremo a breve nel blog Green Marketing Italia.