Green marketing: un elemento strategico anche per l’internazionalizzazione delle imprese, secondo i dati pubblicati da SACE a fine 2021. Tanto che anche il Sole 24 ore dedica uno spazio all’argomento nel Made in Italy pre-summit di luglio 2022.

Ma quali sono i punti di forza sui mercati internazionali di un’azienda che punta sul green marketing? Ne parliamo in questo articolo.

Green marketing e internazionalizzazione: perché parlarne

Il rapporto export 2021 di SACE parla chiaro: le imprese più sostenibili operano di più sui mercati internazionali rispetto alle aziende che non prestano attenzione a green marketing e ambiente.

Infatti, se consideriamo infatti i dati economici aggregati, le realtà più sostenibili registrano il 43% del fatturato sui mercati esteri, contro il 36% delle altre imprese.

I benefici di investire su una strategia di green marketing per le aziende esportatrici sono più di uno:

  • I consumatori, a livello globale, sono sempre più propensi ad acquistare prodotti e servizi attenti all’ambiente e alla sostenibilità. Secondo uno studio pubblicato da GFK a inizio 2022, il 52% dei consumatori su scala mondiale ritene che la sostenibilità sia uno degli elementi importanti nell’orientare le loro abitudini di acquisto.
  • Lo stesso studio indica che, entro il 2029, il 50% dei consumatori nei pesi più industrializzati saranno consumatori eco-attivi. Si definisce così chi agisce operativamente per rendere le abitudini di consumo più green: ad esempio scegliendo imballaggi plastic-free, prestando attenzione alle materie prime dei prodotti, valutando la sostenibilità delle relazioni di filiera. Un gruppo sempre più significativo o, per meglio dire, una fetta di mercato da non lasciarsi sfuggire.
  • Le grandi aziende e in particolare le aziende multinazionali sono sempre più attente a scegliere tra i propri fornitori imprese sostenibili. Una decisione di vision, ma anche una strategia di mercato vincente, come abbiamo appena visto. Multinazionali come OVS, Kimberly-Clark e tante altre sempre più di frequente chiedono ai propri fornitori di iscriversi a piattaforme che monitorano il rating di sostenibilità e, a parità di altre condizioni, scelgono di collaborare di preferenza con aziende sostenibili.
  • Istituti finanziari, società di rating e banche inseriscono nelle proprie valutazioni anche criteri legati a ambiente, inclusione sociale e buona governance. Sono i cosiddetti criteri ESG, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.

Come vedremo meglio nell’ultimo paragrafo, poi, in Italia le aziende che investono in green marketing e internazionalizzazione possono beneficiare di finanziamenti pubblici dedicati.

Dati e risultati

Come sempre, però, sono i numeri a dare la misura di una tendenza. Parlando di green marketing e internazionalizzazione, ad esempio:

  • I dati aggiornati al 2021 del Centro Studi delle Camere di commercio riportati da SACE nel rapporto export 2021 indicano che il 50% delle imprese sostenibili esporta, mentre lo fa solo il 33% delle imprese meno attente a green marketing e sostenibilità.
  • Lo stesso rapporto indica che il 12% delle imprese che investono in sostenibilità prevede un aumento del fatturato legato all’export, contro l’8% delle imprese meno sostenibili. Un dato a cui fanno eco anche le indicazioni di Unioncamere: secondo uno studio pubblicato a fine 2021, le imprese che hanno investito in green marketing e sostenibilità hanno registrato una crescita dell’export del 16%.
  • Il 53% delle imprese più attente a sociale, ambiente e welfare afferma di investire in sostenibilità perché lo ritiene un elemento importante per la competitività sui mercati internazionali.

Se però i risultati delle imprese sostenibili sui mercati internazionali sono molto buoni, non è sempre facile comunicare la sostenibilità e farne percepire il valore. Per questo, sviluppare una strategia di comunicazione nell’ambito del Green Marketing è fondamentale. Significa prima di tutto fare una riflessione su:

  • Quali sono gli obiettivi dell’impresa;
  • Quali elementi di valore mettere in evidenza, in generale e su ciascun mercato strategico;
  • Chi è il target dell’azienda, che bisogni, problemi, desideri esprime;
  • Quali canali di comunicazione sono più efficaci per raggiungerlo.

Su queste basi, il passo successivo è tradurre le considerazioni strategiche in un piano d’azione strutturato e tempificato. Un lavoro accurato, che il team di Green Marketing Italia può condurre per la tua impresa.

Una parte dei costi può essere sostenuta anche attraverso finanziamenti pubblici alle imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione. Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

I finanziamenti per le imprese

In Italia governo e istituti pubblici hanno scelto di sostenere le imprese che investono in green marketing per l’internazionalizzazione. SACE, Simest, il Ministero per lo Sviluppo Economico e i soggetti che gestiscono le risorse del PNRR hanno attivato misure e linee di finanziamento specifiche.

La legge di bilancio 2022, ad esempio, ha finanziato nuovamente il fondo della legge 394/81 a sostegno dell’internazionalizzazione.  L’ammontare per ciascun anno dal 2022 al 2026 è di 150 milioni di euro.

Una delle linee di finanziamento del fondo è dedicata proprio agli investimenti in ambito green delle imprese esportatrici. Il 25% del finanziamento è a fondo perduto, tranne che per  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, regioni in cui la quota da non rimborsare sale al 40%. La quota residuale è a tasso agevolato, variabile da periodo a periodo e l’ammontare complessivo dell’agevolazione può arrivare fino a 300mila euro.

Ad affiancare questa misura ci sono anche interventi complementari:

  • linee di finanziamento a sostegno delle imprese esportatrici, indipendentemente dalla loro attenzione alla sostenibilità. Ad esempio, il Voucher Invitalia per l’acquisizione dei servizi specialistici per l’internazionalizzazione, gestiti da un Temporary Export Manager accreditato. L’agevolazione dovrebbe riaprirsi a fine 2022 / inizio 2023 e prevede un contributo alle imprese sotto forma di voucher di importo pari a 20mila euro.
  • azioni finanziate a tasso agevolato da SIMEST. Tali misure sostengono, tra le altre cose, le spese di analisi preliminare di mercato, penetrazione commerciale, marketing e comunicazione, partecipazione a fiere di settore in Italia e all’estero.
  • misure di supporto alle imprese che vogliono investire in sostenibilità: in questo caso, tra PNRR e altre forme di supporto, le risorse sono ingenti. Ad esempio, il bando Imprese Sostenibili 4.0, ancora aperto per le imprese del nord e centro Italia.

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